Cercola (Na). – Il Consiglio d’Istituto del Complesso Scolastico di Caravita, riunitosi il 7 ottobre, ha deliberato la posizioneà forte e decisa di opporsi alla presunta volontà dell’amministrazione comunale, guidata da Pasquale Tammaro, di “smantellare” il plesso scolastico. Questa situazione è determinata da alcune dichiarazioni apparse sui giornali nei giorni scorsi da parte dell’assessore alla Pubblica Istruzione Salvatore Calvanese.
L’assessore al ramo ha annunciato che a fine ottobre la Giunta Municipale provvederà ad elaborare il nuovo piano delle scuole del territorio in ottica di quell’azione di razionalizzazione e di dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche rientranti nelle competenze delle Regioni e degli Enti Locali è veicolata dall’attuale Regolamento ( Legge 30 ottobre 2008 n° 189 art.3 e del D.P.R. del 20 marzo 2009 n° 81) e dall’ultima finanziaria che prevedono e incentivano la costituzione di Istituti Comprensivi che rispecchiano i parametri quantitativi ( 900- 1050) per conseguire una dimensione ottimale sia dell’Istituzione autonoma e sia quella dei diversi plessi scolastici ( punti di erogazione del servizio agli alunni).
Dai rumors che arrivano dal palazzo comunale sembrerebbe che l’amministrazione prevedrebbe solo due Istituti Comprensivi sul territorio , a fronte dei quattro già esistenti. E pare che quello di Caravita assurgerebbe a satellite della Giordano, ubicata al viale Moscati, al centro della cittadina vesuviana. E questo fatto sta preoccupando tantissimo i dirigenti scolastici locali , che a dir loro, sarebbero strumentalizzati anche da false notizie uscite sulla stampa locale in questi giorni.
“La scuola di Caravita, - si legge nella deliberazione del Consiglio d’Istituto Comprensivo di Caravita – proprio perché si trova e agisce in un’area difficile, dovrebbe diventare presidio di formazione e legalità per tutto il territorio, e deve necessariamente conservare la sua unitarietà e non essere suddivisa in satelliti di altre Scuole del territorio. Alla luce di questi fatti si propone di chiedere una inversione di tendenza nelle iscrizioni con alunni della scuola media che dal centro, con il supporto del trasporto erogato dal Comune, possono frequentare l’Istituto Comprensivo di Caravita ai fini di una integrazione degli alunni di Caravita con quelli del centro di Cercola.”
Infatti, la questione starebbe per diventare esplosiva, in quanto la presenza dello Stato risulta assente su questo territorio difficile, dove insistono le case popolari della ex Legge 219 . La volontà dell’amministrazione comunale apparirebbe abbastanza decifrabile dal semplice fatto che in azioni amministrative ha mirato a penalizzare con discussi provvedimenti tutto quello che insiste su questa periferia. Non si può dimenticare la chiusura del Ponte di Caravita, l’unico tratto di collegamento della periferia di Caravita con la città di Cercola, provvedimento che ha penalizzato fortemente i commercianti della zona, ma che ha segnato in modo tangibile la separazione di Caravita con Cercola. Ed anche nei fatti è riscontrabile la stessa volontà amministrativa , vedi il totale abbandono del territorio con la mancata manutenzione del verde e dei plessi scolastici.-
“E’ pur vero – ci ha spiegato la preside – in base ai parametri di legge siamo sottodimensionati, ma il fatto più clamoroso si nota escludendo i residenti di fuori Cercola di tutti gli Istituti, anche loro risultano sottodimensionati. Infatti nessun Isitituto Comprensivo cercolese non raggiunge le 800 iscrizioni previste dai piani regionali. Però facendo un rapido calcolo, sempre escludendo i non residenti di Cercola, l’Istituto di Caravita risulta quello più dimensionato, con circa 450 alunni, rispetto agli altri. Quindi, io credo, e ci batteremo con tutte le forze, anche sulla scorta del sostegno continuo che diamo a questo territorio difficilissimo, ascoltando la voce e le problematiche di questi splendidi ragazzi e delle loro famiglie, promettiamo una battaglia affinchè venga rispettato il valore del nostro lavoro e che non venga a mancare, proprio qua, nella profonda periferia, la presenza dell’articolazione dello Stato più vicina alle famiglie: la Scuola!”
In tanti temono una soluzione tutta politica della questione. Infatti, molto apprezzato, vista la sua continua interazione con questa amministrazione del preside della Custra, Domenico Toscano, il quale sta ai vertici di un Istituto non molto radicato a Cercola, ma che insiste in una zona dove accoglie residenti di fuori Cercola in un numero da non farlo rientrare nel rango di Istituto del tutto cercolese. Stessa questione e dinamica delle De Luca Picione, a Cercola Centro, molto ben vista dai funzionari comunali. In una battaglia di numeri e politica lascia perplesso il fatto che non sia stata programmata una conferenza dei servizi con docenti famiglie e dirigenti scolastici , ed è mancato anche un consiglio comunale ad hoc, risulterebbe davvero riduttivo decidere attraverso una delibera di Giunta Muncipale un provvedimento che va ad incidere sulla quotidianità di tutte le famiglie cercolesi.
il direttore Gaetano Busiello