San Sebastiano al Vesuvio (Na). – La città che si arrampica sul Vesuvio, un tempo nota come la Piccola Svizzera, è ad un passo dalla storia: infatti, domenica 5 giugno, potrebbe essere la data fondamentale per riscrivere intere pagine di vita istituzionale del comune, da 60 anni è sotto l’egemonia dei Capasso.
I sansebastianesi hanno un quadro chiarissimo delle forze che si contrappongono: da un lato c’è il cambiamento rappresentato da Gennaro Manzo, appoggiato dalla lista “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo sindaco”, grande oppositore in consiglio comunale in questa ultima consiliatura, mentre d’altra parte c’è Salvatore Sannino,in quota al Partito Democratico, incaricato di “restaurare e conservare “ l’identità politica che fu dei Capasso.
Da un lato,quindi, Manzo che ha presentato una lista di facce nuove della politica locale, mentre Salvatore Sannino, ha messo in lista vecchi sostenitori di Capasso, svetta Peppe Panico – ex assessore e consigliere comunale di Giuseppe Capasso, nonchè figlio di Gaetano storico braccio destro sia Raffaele che di Pino Capasso. Sannino ha inserito in lista anche i fedelissimi dell’ex sindaco Capasso, quali Pasquale D’Avino – consigliere uscente – , Cosimo Tarantino, e Dario Scopino. Nel Pd anche il giovane Gianluca Sannino che negli ultimi anni con grande impegno e dedizione ha difeso, in qualità di capogruppo in consiglio comunale, tutti i provvedimenti prodotti da Capasso – Sannino e company.
Anche sul piano dell’azione e della concretezza politica i cittadini sansebastianesi avranno le idee abbastanza chiare rispetto a chi dare priorità nel momento dell’espressione del voto in cabina elettorale: da un lato Gennaro Manzo che ha smascherato la svendita e lo svilimento del patrimonio comunale per garantire gli amici degli amici dei vecchi governi comunali, nell’ultimo, infatti, era presente in qualità di vicesindaco anche Salvatore Sannino. Polisportiva, piscina e immobili comunali sono stati i cavalli di battaglia dell’opposizione consiliare ed extra consiliare di Manzo. Mentre Salvatore Sannino, vicesindaco uscente, ha glissato sistematicamente sulle continue battaglie politiche di Manzo.
Manzo , nel silenzio del governo uscente targato Pino – Capasso – Sannino – ha macinato chilometri di azione politica volta a garantire più sicurezza in città, difendendo con le unghia, la probabile partenza della Caserma dei Carabiniere da San Sebastiano al Vesuvio, fatto grave, trattandosi dell’unico presidio di legalità presente in città. Anche la questione riservata alla scuole, relativamente anche la presunta scoperta dell’assenza dei certificato di agibilità per tutte le scuole cittadine oppure per aver fatta togliere una tassa illegale e fantasiosa, relativamente al canone dei 15€ al cimitero consortile, di cui San Sebastiano al Vesuvio ne fa parte con i comuni di Cercola e Massa di Somma, grazie ad una petizione ad hoc de Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco l’Assemblea Consortile del cimitero fece marcia indietro. Tanta politica macinata, dicevamo, ed oggi tante possibilità a Manzo per far scattare il risultato storico.
In queste ultime ore si sta intensificando il lavoro della macchina del fango che starebbe diffondendo la notizia su fantasiosi e falsi legami con la criminalità da parte di Gennaro Manzo. Quest’ultimo, sfidando, i suoi diffamatori ha fatto diffondere sui social il casellario giudiziale immacolato che solleva ogni dubbio sulle diffamazioni subite.
La storia è dietro la porta dei sansebastianesi: basta aprirla.
il direttore Gaetano Busiello