Cercola (Na). – “Il Comune di Cercola diffida i concessionari del servizio pubblicità dall’utilizzo ai fini pubblicitari dell’impiantistica in questione e procedere all’eliminazione della cartellonistica installata entro e non oltre 30 giorni dalla data di notifica del presente provvedimento, procedendo nel contempo a ripristinare il precedente stato dei luoghi, con l’avvertenza,che in difetto, si provvederà in danno con spese a carico dell’interessato medesimo inadempiente”, ecco il dispositivo contenuto nella dichiarazione di decadenza dell’autorizzazione di affidamento degli impianti pubblicitari ( 45tabelloni 6 X 3 m) alle cinque ditte “sotto inchiesta”, emessa da Luigi Pacella, in qualità di Responsabile Comunale del Servizio Tributi e SUAP . Inoltre, le ditte inadempienti devono entro trenta giorni saldare dai 10.000€ alle 15.000€ a testa di mancato pagamento dei tributi comunali: Tosap e Imposta Comunale sulla Pubblicità.
Nel “silenzio assordante” del governo comunale, in testa il sindaco Vincenzo Fiengo e dei vari responsabili di servizio, da non trascurare la latitanza delle opposizioni consiliari, solo grazie all’inchiesta giornalistica condotta da Il Secolo Nuovo si è potuto arrivare a mettere le basi per ripristinare la legalità su questo servizio comunale. I motivi contenuti nel provvedimento comunale sono gli stessi annunciati da Il Secolo Nuovo in questi anni di servizio giornalistico sul territorio. Mancato pagamento totale e parziale dell’imposta comunale sulla pubblicità e sulla Tassa di Occupazione del suolo pubblico, e installazione dopo i tre mesi dal rilascio dell’autorizzazione per l’installazione dei tabelloni 6 per 3 : fatti che, comunque, portano alla decadenza diretta e quindi, l’interruzione del servizio e la rimozione degli impianti da parte dei concessionari inadempienti.
L’azione amministrativa del Comune di Cercola è stata, comunque, tardiva, quasi mortifera per la credibilità delle istituzioni cittadine. Infatti, ad inizio dicembre 2016 si doveva procedere per il rinnovo delle autorizzazioni per l’installazione che scadevano il prossimo gennaio 2017, si ventilava l’ipotesi che si dovesse arrivare alla mancata richiesta di rinnovo degli infedeli concessionari del servizio affinchè si esaurisse in modo tranquillo l’affidamento, evitando segnalazioni alla Procura nazionale Anti Corruzione e sanzioni annesse. Ci hanno provato in tutti i modo a rallentare, ma l’opinione pubblica che sosteneva la battaglia de Il Secolo Nuovo ha avuto la meglio sui giochetti di palazzo. Si attendono le segnalazioni romane del segretario generale del comune Di Cercola – dott.ssa Marcella Montesano –nonché responsabile locale Anti Corruzione e i relativi provvedimenti locali.
Il provvedimento emesso dal funzionario Pacella non fa fede alle tante violazioni commesse da questi concessionari, a margine dell’emissione della dichiarazione di decadenza noi ci chiediamo: perché non è stato inserito nel corpo del provvedimento il resoconto delle decine violazioni al Codice della Strada commesse a seguito dalle installazioni illegali? Sono state comminate dal Comando di Polizia Municipale i verbali – con importi fino a 4.000€ – per le violazioni al Codice della Strada? Perché non sono state emesse le sanzioni ( che vanno da 206,58€ a 1.549,37€ ad infrazione) per violazioni del Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitarii commesse dalle ditte infedeli? Oltre l’aver installato dopo i tre mesi dal rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, ci sono altre e diverse violazioni del Regolamento Comunale degli impianti pubblicitari: non si potevano installare manufatti oltre la superficie espositiva di sei metri quadrati ( tutti i tabelloni); non si poteva installare a distanza non inferiore a due metri dal manto stradale (quasi tutti); non si potevano installare impianti lungo la direttrice Napoli – Sant’Anastasia, precisamente sul corso Riccardi, considerata dal regolamento zona di alto pregio storico – architettonico ( riguarda sei tabelloni); e altre ancora, esposte negli anni, da queste colonne: Perché non sono stati sanzionati a dovere i concessionari? Altri soldi che mancheranno alle casse comunali. Infine, perché non stati calcolati sugli importi dei tributi comunali che devono pagare gli inadempienti, interessi nella misura del 5% dal giorno in cui è maturato il credito per il comune? In questi giorni si aprirà un’altra riflessione giornalistica a margine di queste presunte inadempienze comunali. Manca, ancora una volta, la richiesta di pagamento a questi 5 inaffidabili, della spese di rimozione in danno che il comune dovette pagare per rimuovere gli impianti di questi abusivi seriali nel 2012: altri ottomila euro. Le casse comunali soffrono le mancate entrate di questo affidamento per gli ultimi tre anni nella misura di quasi settantamila euro, se si aggiungono anche la mancata previsione delle sanzioni regolamentari e vecchie pendenze, si profila un buco di quasi 150.000€. Da notare che gli accertamenti dei pagamenti tributari delle ditte affidatarie del servizio non sono mai partiti dal comune: perché? Hanno spopolato gli Amici degli amici e il parente di turno, coniugati con il “ me lo vedo io del politico del paesotto”?
Le 5 ditte infedeli sono queste: Valentino Pubblicità s.r.l. di Cercola, 2000 Pubblicità di Napoli, M.D.S. Pubblicità di Napoli, Davide Pubblicità di Napoli e Charlie Pubblicità di Torre del Greco.
Una menzione a parte merita la Valentino Pubblicità s.r.l. di Cercola, ditta di fiducia del Comune di Cercola e storica abusiva del territorio, le sue violazioni partono fin dall’età preregolamentare 2012. Una parentela eccellente lega questo concessionario del servizio pubblicità con un funzionario: Giuseppe De Rosa – attuale responsabile ambiente e commercio, ex SUAP – risulta essere il cugino di Luigi De Rosa, amministratore della Valentino Pubblicità srl. Nonostante fosse già abusivo dal 2009/10, la Valentino Pubblicità da una parte incassava guadagni 2014(2015 per i servizi richiesti in affido diretto dal cugino funzionario ( Giuseppe De Rosa per pannelli all’isola ecologica, quasi settemila euro) e dall’UTC ( cartelli – udite bene – divieti di affissione da installare sotto al Ponte di Caravita e pannelli per le elezioni varie) dall’altra, invece, non osava pagare ( nel 2014 addirittura totalmente Imposta sulla Pubblicità e Tosap) . Davvero una grande operazione commerciale: complimentoni ai controllori. Come emerge dalla dichiarazione di decadenza la Valentino Pubblicità s.r.l. deve al Comune di Cercola 10.691,98€ di Imposta Comunale sulla Pubblicità e Tosap non pagata in questi tre anni di affidamento. Si dovrebbero anche recuperare gli interesse maturati in questi anni e gli importi derivanti dalle sanzioni per le reiterate violazioni regolamentari: da verificare la Polizia Municipale se ha elevato anche i verbali per le violazioni palesi al Codice della Strada.
Nei prossimi giorni Il Secolo Nuovo tirerà fuori gli atti dell’affidamento diretto che ha consegnato illegittimanete nel le mani degli abusivi ed evasori seriali un servizio pubblico, quale quello dell’impiantistica pubblicitaria.
il direttore Gaetano Busiello