Cercola (Na). – Una crisi politica senza via d’uscita starebbe coinvolgendo da mesi il sindaco Vincenzo Fiengo e la maggioranza consiliare che lo sostiene.
I due capibastone , Luigi Di Dato ( Vicesindaco) e Vincenzo Barone (Presidente del Consiglio Comunale), sarebbero pronti ad abbandonare la barca, anche in considerazione di quello che starebbe per accadere in città: in primo luogo, diverse inchieste giudiziarie che coinvolgono pezzi importanti dell’Amministrazione Comunale stanno per chiudersi; in secondo luogo, arriva la patata bollente di un imminente rilascio di una concessione edilizia nel famigerato comparto delle C4. La stessa pratica edilizia sarebbe già sul tavolo dei tecnici comunali, in quanto avrebbe già incassato il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici di Napoli, ma il fatto curioso che balza alle cronache locali che a presentarla è stato uno storico uomo legatissimo alla maggioranza consiliare ed al sindaco, nonché componente di un organo amministrativo di Cercola.
Questo caos giudiziario/amministrativo e politico che si sta per abbattere in città starebbe preoccupando i due capibastone: Luigi Di Dato per la questione “sospesa” del fabbricato in zona C4 in via Cavour contestato da anni dal Partito Democratico e dall’ex sindaco Pasquale Tammaro, dove lo stesso vicesindaco avrebbe degli interessi diretti sulla struttura; mentre Vincenzo Barone è nell’occhio del ciclone perché deve ancora spiegare alla città la decisione di non portare in consiglio comunale, non proponendo anche una convenzione favorevole al Comune di Cercola, gli atti relativi alla concessione edilizia di due megafabbricati in via Europa, proprio sulla principale via di fuga da una futura eruzione del Vesuvio.
In queste settimane è stato contattato Giorgio Esposito (Forza Italia) da una delegazione mandata dal sindaco Vincenzo Fiengo ( tra i quali spiccherebbero anche i nomi dell’assessore Liberato Terracciano e dell’ex sindaco Giuseppe Gallo). Al capogruppo di Forza Italia, contattabile per aver tenuto un’opposizione impalpabile, gli è stato offerto la presidenza del consiglio comunale, ma Esposito ha rifiutato la proposta ed avrebbe confidato al suo partito testuali parole: “Non se ne parla proprio, non mi vado a prendere i colpi che si scaglieranno addosso a questa maggioranza inadeguata in questo ultimo anno e mezzo”.
Le seconde convocazioni del consiglio comunale utilizzate a più riprese e sistematicamente dal sindaco Fiengo per trovare una maggioranze erano, probabilmente, dettate da una crisi di maggioranza molto forte. Sembra che a capeggiare in consiglio comunale l’insofferenza a Fiengo sarebbero i consiglieri comunali Antonietta Greco ( i socialisti di Di Dato), Carla Giacinto e Filomena Mollo ( Movimento Democratico di Vincenzo Barone) e Francesco Savino ( Centro Democratico di Vincenzo Fiengo).
Siamo al passo “della quiete prima della tempesta” dove le concessioni edilizie discusse, gli incarichi affidati con determinate logiche politiche, omissioni e coperture politiche in atti “sotto inchiesta”, potrebbero far concludere in un modo infelice l’esperienza di governo del sindaco Fiengo.
Un capitolo a parte meritano le opposizioni consiliari: perso sul radar istituzionale il consigliere ballerino Diego Maione ed il Partito Democratico. Mentre Forza Italia ha detto no all’allargamento a centrodestra de La Grande Accozzaglia.
il direttore Gaetano Busiello