Cercola. Residenti di via Censi dell’Arco “imprigionati” dai lavori del megafabbricato. Incredibile: non esiste un’ordinanza di chiusura della strada

scavi

Cercola (Na). – Una parte di via Censi dell’Arco è tagliata fuori dal resto della città, “imprigionati a casa loro”, a causa dei lavori  – si parlerebbe di immissioni nelle fogne – che coinvolgono il discusso  megafabbricato di via Europa che si snoda , poi, su via Censi dell’Arco.  La notizia è stata diffusa da Angelo Visone,  portavoce del Movimento Cinque Stelle Cercola, che,  dopo aver raccolto delle segnalazioni di alcuni cittadini del posto,  ha attivato una serie di controlli che sono culminati con la scoperta di un incredibile aspetto: non esiste un’ordinanza del Comune di Cercola (ente proprietario della strada)  di chiusura della strada  emessa, come da legge, o dal sindaco oppure dal Comandante della Polizia Municipale.

Ormai la città è diventata “Terra di Nessuno” o meglio dei soliti: si inizia dal privato si chiude la strada senza ordinanza, passando per il mercato pubblicitario totalmente illegale lungo le strade cittadine e nelle strutture comunali, arrivando alla lottizzazione delle nomine; senza contare il business dei fabbricati  nelle aree ad interesse pubblico. Una momento  buio e triste per la credibilità delle istituzioni  cittadine si sta rinnovando in modo permanente.

Non pervenuti: sindaco Fiengo e assessore alla viabilità Di Dato, impegnati ad accogliere appena duecento cercolesi per il concerto di James Senese al Palaplatani. Tra  una suonata di tromba e la sagrette del paesotto nessun amministratore osa contestare le presunte infrazioni  commesse dalla ditta che sta eseguendo i lavori.

“ L’area interessata -  spiega Visone dal blog movimentocercola.it - dal fenomeno (para-normale?) è la parte alta di via Censi dell’Arco (per capirci quella dopo i binari della circumvesuviana), dove da diverso tempo si sta lavorando alla realizzazione di una mega struttura polivalente con tanto di piscine e campi da tennis (almeno dai rumors pervenuti negli scorsi mesi…)

Questa area già soffriva di una mobilità alquanto limitata, in quanto le uniche vie di accesso sono da via San Francesco d’Assisi per via Censi dell’Arco, una stradina dove a stento passa un solo veicolo (per cui è a senso unico alternato) oppure dalla rampa di uscita della superstrada denominata via Luca Pacioli, che è un senso unico a scendere.

Tale rampa in discesa prevede, o è meglio dire prevedeva, come eventuale via di uscita, alla fine della stessa, svoltando a sinistra ed infilandosi sotto la superstrada una seconda rampa in salita che usciva, prima della chiusura per i lavori dell’Ospedale del Mare sul tratto opposto della superstrada.
Una volta scesi  - racconta Visone – dalla rampa svoltando invece subito a destra si accede alla suddetta Via Censi dell’Arco.
Da circa una settimana, questa già di per sè non agevole manovra è stata resa una vera e propria “mission impossible” tagliando fuori dalla normale viabilità alcuni residenti.

Scherzi a parte, a partire dal giorno 2 novembre 2016 sono iniziati dei non meglio specificati “lavori di immissione in fogna” in zona “altezza ex Grafitalia” chiudendo la suddetta strada alla “circolazione veicolare“. Come evidenziato dal cartello, non si conosce la data di fine lavori.”

Da quel giorno,  - incalza Visone –  per gli abitanti a monte della “ex Grafitalia” tutto è rimasto invariato in quanto potevano sia entrare che uscire su via San Francesco d’Assisi mentre gli era inibito il solo accesso proveniente da via Luca Pacioli.

Per i meno fortunati abitanti della zona a valle della “ex Grafitalia” invece, di colpo, le vie d’uscita venivano azzerate! L’unica via di uscita dall’area era quella di percorrere, in controsenso, la rampa della suddetta via Luca Pacioli.

Questa manovra è resa estremamente pericolosa dal fatto che la rampa è in discesa e percorrerla in senso opposto espone al rischio di non essere visti da chi la percorre in maniera regolare e ciò può causare terribili conseguenze.

Ma gli impavidi residenti, a seconda delle necessità si sono avventurati, obtorto collo,  in questa perigliosa manovra fino a quando, qualche giorno fa, precisamente in data 8 novembre, di mattina, uno di essi veniva intercettato da una pattuglia dei Carabinieri che lo redarguiva e gli intimava di retrocedere per contestargli l’infrazione. Il malcapitato esponeva la sua voglia di libertà negata da quella, a prima vista, regolare interruzione per lavori.

Senza elevare sanzione alcuna, comprendendo l’impossibilità di percorrere altre strade, per fortuna le forze dell’ordine hanno consentito l’uscita indenne al residente il quale però a quel punto ci ha segnalato la cosa ai nostri recapiti.

Purtroppo la situazione potrà sembrare “normale” ma c’é da dire che per fortuna tutto è andato bene e si è evitata qualche tragedia (e/o anche qualche “ingiusta” sanzione!).

Ritengo che non si possa chiudere una strada per lavori in una zona già tanto menomata in termini di viabilità con un semplice cartello molto generico (normalmente sarebbe dovuto essere emesso almeno su carta intestata del Comune o della Polizia Municipale!) nel quale si richiama un’autorizzazione prot. n. 13653 del 21/10/2016. Dando per buono questo cartello, da dove si evince chi lo ha emesso? A chi si sarebbero dovuti chiedere eventuali, chiarimenti? E’ lecito pensare che se domattina per fare i lavori sotto casa mia metto un cartello del genere e chiudo una strada? In ultimo, a voler essere comprensivi, non si è trascurato il fatto che per emettere un’ordinanza di chiusura di una strada (forse era questo il documento giusto da produrre, non l’autorizzazione!) andavano valutati percorsi alternativi con eventuale annessa temporanea segnaletica al fine di evitare qualunque rischio?

Nella mattinata del 9 novembre  . comunica Visone – abbiamo contattato il Comandante della Polizia Municipale esponendo i nostri dubbi e lo stesso si è premurato di trovare nel più breve tempo possibile una soluzione alla problematica esposta.

Stamattina 10 novembre ad un sopralluogo dell’area la situazione era ancora invariata e siamo stati invitati a passare per il cantiere uscendo su via Europa. Chiaramente  - conclude Visone – non ritengo la soluzione idonea ed a questo punto mi premurerò di recuperare la citata ordinanza.”

il direttore Gaetano Busiello

 

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency