Cercola (Na). – Il percorso amministrativo che ha determinato la nomina del portavoce del sindaco risulterebbe poco trasparente e, inoltre, presenterebbe diverse irregolarità formali e sostanziali. Il 24 ottobre 2016, la fascia tricolore Vincenzo Fiengo, con decreto sindacale n.23/2016, a seguito dell’ istituzione della figura del portavoce del sindaco, da parte della Giunta Municipale - delibera n.101/2016 – , ha nominato Salvatore Palantra, quale figura di raccordo tra il vertice politico/istituzionale e gli organi di stampa.
Dalla lettura del curriculum vitae di Salvatore Palantra, pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Cercola, non emerge tra i suoi requisiti nessuna laurea o iscrizione all’albo dei giornalisti e tantomeno un passato da portavoce, tanto da legittimare “l’alta professionalità esterna” all’amministrazione che richiede la Corte dei Conti - Sezione Liguria, come si evince da un passaggio del parere n.70/2011 della procura contabile richiamato proprio nella delibera di Giunta Municipale di Cercola, relativa all’istituzione della figura del Portavoce del Sindaco .
La normativa vigente e la giurisprudenza consolidata prevede che prima di affidare un incarico esterno nelle Pubbliche Amministrazioni si deve procedere ad una ricognizione delle professionalità interne, in questo caso interne al comune, e solo in caso di risposte negative dal personale oppure riscontrando l’assenza delle figure professionali con i titoli adeguati “ricercati” si procede ad un affidamento dell’incarico ad un figura professionale esterna. Dagli atti prodotti dall’amministrazione comunale non emerge nessun attività di ricognizione, ma un semplice riferimento dello stesso organo esecutivo che stabilisce, però senza attivare la procedura in merito, che non esistano per l’incarico professionalità idonee.
Gli atti amministrativi sotto osservazione, comunque, parlano di assegnare l’incarico ad un “professionista”, però, da una attenta lettura del curriculum di Salvatore Palantra non emergono titoli o requisiti riconducibili al professionismo di Palantra nel settore comunicazione: l’attuale portavoce non è iscritto ad un albo professionale dei giornalisti, non possiede nessuna laurea e tantomeno risultano evidenti precedenti esperienze da portavoce nelle amministrazioni pubbliche, quindi, non si comprende tale richiamo al professionista negli atti approvati dall’amministrazione comunale, parliamo, in particolare, del Decreto Sindacale di Nomina e delle relativa Convenzione sottoscritta con il comune di Cercola dallo stesso Salvatore Palantra.
Il meccanismo di reclutamento della figura del portavoce, attraverso la nomina ad intuitu personae, effettuata dal sindaco Fiengo risulterebbe “poco trasparente”, infatti, proprio l’ANAC, motivando l’avviso pubblico del 12 ottobre 2016 per l’individuazione del portavoce del Presidente Cantone chiarì quanto segue: “La disciplina di riferimento dettata dalla Legge 7 giugno 2000, n. 150 non prevede l’obbligo di procedere ad una selezione pubblica per l’individuazione del soggetto cui conferire l’incarico di portavoce di cui all’art. 7, tuttavia l’Autorità Nazionale Anti Corruzione ritiene opportuno procedere con la pubblicazione del presente avviso ( parliamo del 12 ottobre 2016 ) in maniera da garantire la massima trasparenza.”
Anche le direttive impartite a Palantra , contenute negli atti amministrativi succitati, rendono fede all’approssimazione ed alle forzature che hanno accompagnato gli organi di governo comunale in questo procedimento amministrativo.
Tra le funzioni del portavoce dalla delibera di Giunta Municipale, come emerge dal Decreto del sindaco e dalla relativa convenzione è fissata quella di “tenere i rapporti con i giornalisti relativamente ad incontri riunioni e decisioni del sindaco e della Giunta Comunale, con la realizzazione di comunicati per le principali testate giornalistiche del territorio”, tale funzione affidata dal decreto del sindaco Fiengo e dalla convenzione al signor Palantra risulta essere illegittima: in quanto chi può elaborare e diffondere comunicati stampa alle testate giornalistiche è soltanto un giornalista iscritto all’albo professionale, quest’ultimo nell’esercizio professionale risponderà ai criteri di deontologia fissati dai relativi ordini professionali, determinando delle garanzie per le testate giornalistiche sia in tema di trattamento egualitario nel comunicare notizie dall’amministrazione comunale e sia sulla veridicità delle stesse notizie “comunicate”. Questo dispositivo relativo alle funzioni mostra anche un grosso limite alla libertà di stampa, in quanto non è possibile che un’amministrazione comunale, quindi, pubblica, ed il suo portavoce, pagato con i soldi pubblici, decidano, ”ad capocchiam” oppure per simpatie politiche, a quali testate inviare i comunicati stampa, condizione che mette in serio pericolo la pari dignità degli operatori della comunicazione locale: impraticabile la strada del limite della diffusione alle sole principali testate locali.
Altra forzatura costante è quella relativa alla elaborazione e diffusione di comunicati stampa firmati dal sindaco Vincenzo Fiengo: il sindaco non risulta essere un giornalista iscritto al relativo ordine professionale e tantomeno il comune di Cercola è dotato di un ufficio stampa, quindi, senza titolo il sindaco Fiengo, in collaborazione con il suo portavoce Palantra, firma e diffonde comunicati stampa, poi, nel diffondere “sistematicamente” esclude la testata giornalistica “Il Secolo Nuovo”, con sede proprio in Cercola. Si è raggiunti livelli incredibili sul fronte della serietà istituzionale sul tema della comunicazione pubblica nel momento in cui, lo scorso 4 novembre 2016, dalla Residenza Municipale di Cercola si diffuse un comunicato stampa, a firma del sindaco Fiengo, dal titolo “ARTICOLO DEL SECOLO NUOVO DEL 4.11.2016. Replica Sindaco e segretari politici”, quindi, un portavoce che cura la comunicazione pubblica fa replicare il sindaco ad un articolo sul nostro giornale diffondendolo a tutti i giornali locali tranne al nostro: non ci resta che fare un “plauso” al portavoce “professionista” , pagato anche da noi contribuenti, che tutto sta facendo emergere tranne quella “alta professionalità” richiesta dalla Corte dei Conti – Sezione Liguria sia nei titoli che dall’esercizio dell’incarico.
Un altro curioso dato è relativo al fatto che un paio di giorni dopo la sua nomina Salvatore Palantra intrattenne su facebook un aspro confronto con i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle e con Salvatore Grillo del PD. Palantra entrò a nome suo in confronti locali “bacchettando” i politici non in linea con il suo datore di lavoro: fatto che da art. 5 – comma 2 della convenzione determina la risoluzione dell’incarico, in quanto si dispone quanto segue: “Al collaboratore è fatto divieto di esprimere, pubblicamente, posizioni personali sulle decisioni assunte dagli organi politici…… la cui violazione comporta la risoluzione di diritto del rapporto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1456 del Codice Civile.” Se ci fossimo trovati al cospetto di un Comune che avesse previsto la stipula della convenzione subito dopo la nomina con decreto sindacale, non attendendo due mesi – ed avesse applicato la convenzione ad horas ci saremmo trovati nell’esercizio dell’incarico di portavoce più veloce della storia, ma, purtroppo, stiamo a Cercola, in un’epoca di Governo Comunale, dove Statuto e Leggi vengono “sorvolate”.
Fonte foto Palantra – Fiengo: profilo pubblico facebook
Il direttore Gaetano Busiello