Pomigliano di Arco. - Sono le 11, 10 di sabato 4 giugno. Il comandante della polizia municipale, il Maggiore Luigi Maiello, insieme al maresciallo Alfonso Naddeo e all’agente scelto Giacomo Tranchese, stanno controllando la zona di via Trieste, in particolare il parcheggio pubblico antistante l’area del Parco «Giovanni Paolo II». Lì c’è Pasquale Pizzo, 46 anni, che con evidenza sta chiedendo soldi agli automobilisti che intendono parcheggiare. Lo fermano per un controllo, contestandogli l’infrazione all’art.7 comma 15 bis del codice della strada (parcheggio abusivo, appunto), ma l’uomo non solo si rifiuta di declinare le proprie generalità e consegnare i proventi dell’attività illecita serrando le mani al petto, bensì cerca di allontanarsi velocemente. Avvisato più volte che quell’attività cui si stava dedicando, infastidendo i cittadini e facendosi consegnare dei soldi, costituisce reato, Pizzo tenta di scappare dicendo «Non me ne frega niente, avete preso la fissazione con me, ora vado via». Gli agenti della polizia locale hanno però ritenuto che esistesse lo stato di flagranza di reato e hanno proceduto all’arresto per occupazione abusiva di area pubblica e resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato di turno, Salvatore Prisco, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nola, ha disposto di trattenere Pizzo nelle camere di sicurezza della stazione dei carabinieri di Pomigliano d’Arco, in attesa del rito direttissimo che si terrà lunedì 6 giugno.