Cercola. In questi giorni, probabilmente anche dopo il monito dell’on. Salvatore Piccolo(PD), componente della commissione antimafia, si stanno intensificando i controlli sui presunti abusi edilizi attivati in città.
Ancora una volta sotto l’attenta vigilanza dei militari della Tenenza dei Carabinieri di Cercola si sarebbero riscontrate alcune pesanti violazioni. Sono stati controllati fabbricati rientranti nelle famigerate C4, cioè i classici interventi dei privati ad interesse pubblico, e l’attenzione dei militari, ad oggi, sarebbe concentrata nel verificare le convenzioni con gli enti pubblici presentate dai suddetti privati all’Ufficio Tecnico Comunale, elemento essenziale per autorizzare la concessione edilizia e rilasciare i conseguenti permessi a costruire. Proprio in queste ore i Carabinieri hanno visitato l’Ufficio Tecnico Comunale, e pare che, proprio per attingere materiale in grado di chiarire l’effettiva esistenza di queste convenzioni, visto che nelle C4, già messe in piedi , di fatto, non si rileverebbero attività di interesse pubblico, come scientificamente è stato, a più riprese, precisato dall’arch. Gasparrini, Redattore Capo del Piano Regolatore Generale,.
I controlli operati dalle autorità competenti avrebbero riscontrato anche delle anomalie a via Volpe, dove in un fabbricato sarebbero insediate delle famiglie, ma la licenza edilizia avrebbe imposto l’esistenza di uffici.
La variante al Piano Regolatore Generale appena adottata in consiglio comunale, e stranamente ancora non pubblicata all’albo pretorio, garantirebbe di fatto la liberalizzazione delle destinazioni delle C4, anche all’interno di alcune aree di insediamento produttivo, queste ultime molto care a pezzi di quest’amministrazione. Ma già sarebbero pronti i ricorsi al TAR di alcune prestigiose associazioni a difesa degli interessi collettivi, quali Italia Nostra e WWF, e dello stesso Partito Democratico, per tentare di bloccare questa sorta di incredibile ed inattuabile sanatoria, ed opporsi al piombare in città di un numero irragionevole ed improduttivo di attività commerciali e terziarie, che di fatto bloccherebbe lo sviluppo della città, non garantendo i servizi pubblici, ma , fatto ancor più grave, determinerebbe la messa in ginocchio delle attività commerciali e produttive già presenti sul territorio. E su questo c’è la gravissima complicità delle associazioni di categoria, quali quelle a difesa dei commercianti, che con il loro silenzio sono stati complici e parte attiva di questo scempio urbanistico
Molta curiosità desta anche l’attenzione sui presunti conflitti d’interesse di amministratori comunali che hanno contribuito con il loro voto ad approvare questa famigerata variante al PRG.