Cercola. Bagarre politica senza fine, il “gruppo misto a tre teste” chiede la testa del vicesindaco Vincenzo Barone. Parte la crociata contro i dinosauri, nel mirino anche Luigi Di Dato e Liberato Terracciano

Vincenzo-Barone

Cercola (Na) – “La testa del vicesindaco Vincenzo Barone”: ecco il primo ed urgente obiettivo che si pone  l “Gruppo Misto a tre teste“, nato da poche ore in consiglio comunale ed è composto dagli indipendenti Luigi Sorrentino, presidente del consiglio comunale, Giuseppe Romano e Santolo Esposito.

Atteggiamenti irriguardosi nei confronti di alcuni consiglieri comunali   e scarsa incisività  nell’azione amministrativa delle deleghe affidate a Barone dal sindaco Vincenzo Fiengo: queste sono le motivazioni politiche che spingono alla resa dei conti  i dissidenti di maggioranza.

Un altro nodo politico  infame tanto da presentare il conto politico al sindaco Vincenzo Fiengo ed alla combriccola dei dinosauri sarebbe quello relativo all’estromissione della ventenne  Carla Acri, assessore in quota a Giuseppe Romano  – ex Rinascita di Caravita -  fatta fuori in modo brutale per una semplice conta di poltrone da garantire a Luigi Di Dato, 77enne subentrato alla stessa Acri. Infatti, Luigi Di Dato, sicuro candidato al consiglio regionale in quota PSI, dove lo stesso è commissario provinciale, in caso di candidatura la normativa vigente gli imponeva le dimissioni da conigliere comunale, invece, l’obbligo non è previsto nel caso ricopra il ruolo di assessore comunale: semmai, poi, in caso di conquista del seggio elettorale avrebbe dovuto optare per una delle due cariche. I tre dissidenti di maggioranza tale manovra ai danni di una giovane ed ignara assessore, in loro quota, non l’hanno digerita.

La revisione del quadro istituzionale in maggioranza che sta per mettere in atto l’azione politica  del gruppo misto a tre teste può andar in porto, visto che è stata messa fuori dal ragionamento l’ambigua  accoppiata Sinistra Italiana e figlio dell’assessore Terracciano, che hanno avuto  il compito di neutralizzare la crisi dello scorso ottobre che determinò le grottesche dimissioni del sindaco Fiengo, per , poi, ritirarle, appena dieci giorni dopo: c’erano da garantire le assunzioni dei concorsi, andati, in seguito,  in inchiesta giusdiziaria. Sinistra Italiana, alla corte storica dell’assessore Terracciano, ha dimostrato ancora una volta di essere la stampella dei dinosauri al fine di garantirsi qualche braciata e festicciola di paese, passando per qualche corso di chitarra e di inglese “fantasma”.

il direttore Gaetano Busiello

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