Pollena Trocchia (Na) - Di giorno manda una Pec ai consiglieri comunali che “criticano” il modus operandi dell’esecutivo su temi forti della vita amministrativa locale ( mancata condivisione del bilancio, revoca immotivata del piano farmacie della vecchia amministrazione, ecc.), di notte, invece, “fa” affiggere i manifesti dai suoi amichetti politici per “sensibilizzare” i presunti dissidenti. . Carlo Esposito, il sindaco dei due forni, in questo modo ha “risposto” realmente al documento politico dei quattro consiglieri comunali astensionisti (Arturo Cianniello, Margherita Romano, Francesco Pinto e Lucia Andolfi) allo scorso voto di bilancio: è comparso sui tabelloni della città un manifesto con il simbolo del suo partito (Partito Democratico), “nascondendolo” ad arte tra due simboli che sul territorio , in tema di consenso politico/amministrativo, raggiungono percentuali da prefisso telefonico, parliamo del Meet up del Movimento Cinque Stelle e di Rifondazione Comunista.
“Prima Pollena Troccchia, poi le vostre inutili beghe!“, ecco il titolone degli “amici” del sindaco. Curioso il titolone leghista del Prima Pollena Trocchia, forse avrebbe potuto accontentare un componente del Carroccio in seno alla Giunta Municipale? Lo stesso si è accontentato anche del sostegno dei democristiani di sinistra, estrazione politica della fascia tricolore Esposito, e dei rossi comunisti? Una confusione ad arte confezionata dal manovratore: una vecchia ed anacronistica strategia del pensiero povero.
I firmatari del manifesto - bolscevici e democristiani – chiedono, guardate un pò, unità in una maggioranza di forte ispirazione di destra (Lega e Fratelli d’Italia) con una componente forzista, e non ne chiedono le dimissioni. Parlano di temi relativi al contrasto del contagio del Covid-19 e supporto economico alla popolazione in tempo di crisi: chi più del sindaco Esposito può proporre ed adottare misure in applicazione alle facoltà concesse dalla legge allo stesso? Chi avrebbe dovuto proporre tale misure sociali se non il sindaco? Anche qua non pervenuto. Si contesta a chi fa semplicemente critica politica, infatti, nessun annuncio di crisi di governo è stato lanciato, anche di unirsi per la difesa dell’Ospedale Apicella. Chi avrebbe dovuto agire se non il compagno Esposito? In quasi tre anni di governo nessuna fibrillazione per le sorti del nosocomio locale:: perchè i firmatari del manifesto non attaccano direttamente il sindaco dormiente anche su questa faccenda?
Carlo Esposito, ormai, non rappresenta più la maggioranza di centrodestra che lo ha voluto alla guida della città, tenta di dividere ancor di più la compagine di destra che lo sostiene al fine di ripresentarsi , in stile Conte bis, con uno sostegno politico di segno diverso alla prossima consultazione comunale. Gli esponenti del centrodestra si logoreranno ancora in questa guida comunale di sinistra , a costo di perdere ancora consenso e possibilità futura di riprendersi la guida della città lasciata nelle mani sinistre di Carlo Esposito?
a cura di Valentina Raia