Si accende la polemica tra M5s e alcune regioni. ”Continuare a tergiversare sulla data di riapertura degli istituti scolastici, procrastinando il rientro dei nostri studenti, come stanno facendo molti presidenti di Regione, dopo accordi ben precisi sui tracciamenti e sul TPL assunti a dicembre non è più accettabile. Lo scorso 23 dicembre sono stati presi degli accordi tra il governo e le regioni, messi nero su bianco, che devono essere rispettati”. Così gli esponenti del MoVimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato. ”A maggior ragione – ragionano i senatori M5S – per il fatto che i dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che frequentare gli ambienti scolastici non rappresenta un amplificatore dei contagi, e che se si seguono regole rigorose come da mesi la comunità scolastica sta facendo, la riapertura non solo è possibile ma è doverosa. Anche dal coordinamento effettuato dal ministro Lamorgese con la rete delle prefetture emerso un SI alla riapertura, sulla base di modelli organizzativi condivisi. D’altronde le regioni hanno ricevuto ulteriori 150 milioni di euro, che si aggiungono agli oltre 300 già ricevuti in estate, per quelle che sono le esigenze del trasporto pubblico locale in relazione alle scuole. A questo punto ciascuno si assuma le proprie responsabilità. I presidenti di regione dicano chiaramente ai loro elettori cosa hanno fatto fino ad oggi per garantire agli studenti del proprio territorio il diritto costituzionale allo studio e all’istruzione. La didattica a distanza e la didattica integrata possono accompagnare quella in presenza, ma non più sostituirla. Non si perda altro tempo: la scuola deve riaprire e ulteriori ritardi e slittamenti per l’incapacità di qualcuno non sono più ammissibili”, concludono gli esponenti del MoVimento 5 Stelle in commissione istruzione al Senato. (
In Veneto prosegue la chiusura delle scuole superiori fino al 31 gennaio. Lo ha annunciato ai giornalisti il presidente regionale Luca Zaia, che ha firmato un’ordinanza in questo senso. “Non ci sembra prudente – ha aggiunto Zaia – in una situazione epidemiologica in Italia riaprire le scuole. Questo è ciò che dobbiamo fare per il bene della comunità oggi”.
Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, “ha immaginato un’ordinanza che sposti dopo il 31 gennaio il rientro in classe dei ragazzi delle secondarie di secondo grado”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen. “Ovviamente – ha aggiunto – ci sono possibilità di intervenire da qui al 31 gennaio, a seconda di come la curva epidemiologica si modificherà nelle prossime settimane”.
Le scuole in Campania, invece, riapriranno lunedì 11 gennaio quando potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente com’era prima della chiusura per la pausa natalizia. E’ il frutto della riunione dell’Unità di Crisi della Regione che ha valutato i dati epidemiologici in relazione alla possibilità di un ritorno in presenza; ci sarà un’ordinanza entro domani. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria e dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.
a cura di Valentina Raia