Cercola. Il sen. Iannone (Fratelli d’Italia) porta in Parlamento la vicenda dell’affidamento irregolare della Cittadella Sportiva. Interrogato il Ministro dell’Interno anche sulla costruzione di megaristorante, albergo e solarium in un’area di interesse pubblico

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Roma - Arriva in Parlamento il caso dell’affidamento irregolare relativo alla gestione ventennale del complesso sportivo, di proprietà comunale insistente in via Matilde Serao, concessa dal comune di Cercola al Consorzio Terzo Settore/Molinari Volley Ponticelli. L’instancabile senatore Antonio Iannone, anche presidente regionale di Fratelli d’Italia, ha depositato ieri mattina a Palazzo Madama un’interrogazione indirizzata al Ministro dell’Interno al fine di verificare diversi aspetti controversi che hanno mostrato alcune lacune sul rispetto della legalità nelle diverse fasi della procedura di affidamento in concessione del complesso sportivo di Caravita espletata l’anno scorso dal comune di Cercola.

Oltre all’assenza dei  presunti ed obbligatori  requisiti tecnico professionali in capo all’associazione sportiva Molinari Volley Ponticelli,ossia la compagine dell’ATI che porta in dote l’esperienza gestionale sportiva, Iannone vuol vederci chiaro anche sul come “magicamente” in un’area destinata dal vigente Piano Regolatore Generale ad esclusivo interesse poubblico la Giunta Municipale di Cercola ha approvato il progetto definitivo unitario proposto dal Consorzio Terzo Settore /Molinari Volley Ponticelli che prevede la costruzione di ristoranti fino a duecento posti a sedere, albergo/ostello con 10  camere doppie ed un solarium con piscina balneare capace di contenere fino a 150 utenti. Declassando un gioiello di impiantistica sportiva in  una banale ed illogica concentrazione di attività terziaria e commerciale.

Il senatore Antonio Iannone, in piena sintonia con il circolo territoriale di Fratelli d’Italia di Cercola, guidato dal presidente Gaetano Busiello, ha un rapporto con il territorio vivo e fecondo: infatti, grazie a Iannone che si son accesi i fari su altri due concorsi al Comune di Cercola, palesemente taroccati, oggi al vaglio degli inquirenti della Procura della Repubblica di Nola.

a cura di Valentina Raia

 

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05000

Atto n. 4-05000

Pubblicato il 3 marzo 2021, nella seduta n. 302

IANNONE – Al Ministro dell’interno. -

Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:

il Comune di Cercola, nell’area metropolitana di Napoli, è proprietario del complesso sportivo di via Matilde Serao, composto da uno stadio (5.000 posti a sedere), un palazzetto dello sport (1.000 posti a sedere), una tensostruttura, una palazzina con uffici e sale riunioni, una vasta area parcheggio, un’arena per eventi, due campi da tennis scoperti, un campo di basket. Il valore immobiliare si stima intorno ai 30 milioni di euro;

nell’aprile 2013 la gestione ventennale di questo complesso sportivo affidata alla FIPAV Campania, attraverso regolare gara nel 2009, fu interrotta unilateralmente dal Comune di Cercola, attraverso la determina dirigenziale n. 319 del 29 aprile 2013. Il Comune contestò alla FIPAV Campania diverse violazioni alla convenzione stipulata il 14 dicembre 2009 tra il Comune di Cercola e la stessa FIPAV, inadempienze riconducibili al mancato versamento del canone mensile di appena 1.000 euro, alla mancata assunzione di 5 lavoratori socialmente utili in forza al Comune proposti dalla stessa FIPAV Campania in sede di gara e a criticità sul fronte della manutenzione ordinaria degli impianti. La FIPAV Campania impugnò al TAR Campania il provvedimento, nel 2018 si è avuta sentenza favorevole al Comune di Cercola;

dopo una gara deserta del 2018, è stata effettuata un’altra procedura nel 2019. Gara aggiudicata alla costituenda associazione temporanea di imprese Consorzio Terzo Settore e Molinari Volley Ponticelli;

al capo 4 del disciplinare di gara, allegato alla determina di indizione della gara n. 371 del 13 maggio 2019, relativamente alle capacità tecnico-professionali, dispone che: “Il concorrente dovrà dimostrare: a) pregressa esperienza in gestione di impianti similari (pubblici o privati), almeno per tre anni consecutivi nell’ultimo decennio, con indicazione degli impianti gestiti, degli estremi dei contratti stipulati, della relativa durata e dei relativi importi, esito delle gestioni e/o sussistenza di contenziosi. Con riferimento al concetto di impianti multidisciplinari si precisa che devono trattarsi di impianti in cui siano svolti e/o stati svolti più discipline sportive, attinenti all’oggetto dell’affidamento”. Invece, da quanto si apprende dalla stampa locale (“Il Secolo Nuovo“) sarebbero irregolari i requisiti tecnico-professionali presentati alla stazione appaltante dalla Molinari Volley Ponticelli. Addirittura, tra le esperienze gestionali che la Molinari Volley Ponticelli ha presentato in sede di gara arriva clamorosamente la triennale (2012-2015) gestione del complesso sportivo di via Matilde Serao, quando, comunque, nello stesso periodo ci fu l’interruzione del rapporto contrattuale tra la FIPAV e il Comune di Cercola (determina dirigenziale n. 319 del 29 aprile 2013). Potrebbe essere irregolare la convenzione tra Molinari e FIPAV Campania, durata da maggio 2012 a maggio 2015, riconducibile a parte del periodo relativo alla rescissione del contratto adottato dal Comune di Cercola, in quanto la Molinari Volley ha presentato un accordo, attraverso scrittura privata non registrata all’Agenzia delle entrate con il quale si dispose per la Molinari la cessione della quasi totalità delle attività previste dalla convenzione, previsione vietata espressamente dall’art. 12 della convenzione stessa che fissa quanto segue: “È vietata la cessione delle attività oggetto della presente convenzione, pena della sua nullità, mentre il sub affidamento solo nel rispetto dell’art. 118 del decreto legislativo 163/2006″;

le altre esperienze gestionali presentate dalla Molinari Volley sia in termini di durata che in riferimento ad alcune criticità relative agli atti concessori mancanti risultano non rispondenti ai requisiti della lex specialis della procedura di affidamento in concessione ad evidenza pubblica del complesso sportivo di via Serao;

come appreso dalla stampa locale anche il progetto definitivo unitario presentato al Comune di Cercola ed approvato dalla Giunta municipale con deliberazione n. 20 del 31 gennaio 2020 è denso di violazioni al vigente piano regolatore generale. Nell’ARU 3, area di riferimento urbanistico del vigente PRG dove ricade il complesso sportivo di via Serao, infatti, sono ammesse solo attrezzature, anche private, però ad esclusivo interesse pubblico (aree C2 e C3). Il progetto presentato in sede di gara ed approvato dalla Giunta municipale farà nascere, invece, in quella zona un megaristorante, annesso bar, con 200 posti a sedere; un ostello con 10 camere doppie; ed addirittura un solarium con piscina balneare con spazio annesso per contenere fino a 150 utenti. Destinazioni che rientrano nel terziario commerciale che urtano sensibilmente con la vocazione sportiva assegnata dallo strumento urbanistico comunale vigente in un’ottica di riqualificazione delle periferie, quale quella depressa di Caravita;

dagli atti della procedura di affidamento in concessione del complessivo sportivo di via Matilde Serao non si evince nessun criterio o metodo trasparente di reclutamento dei tre componenti della commissione di gara. Tra i nominati dal responsabile unico del procedimento, capo dell’ufficio tecnico comunale, balza agli onori delle cronache giornalistiche locali la figura del tecnico del consorzio intercomunale dei servizi cimiteriali dei Comuni di Cercola, Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio, ovvero colui che approvò, in violazione del piano regolatore cimiteriale, il project financing per la costruzione del più grande impianto crematorio d’Italia, proprio nel parco nazionale del Vesuvio. Poi, a seguito di esposti delle opposizioni consiliari dei Comuni consorziati e della rivolta popolare, l’assemblea dei sindaci dispose il ritiro del progetto;

nonostante non fosse previsto dagli atti di gara, neanche nelle migliorie, l’associazione vincitrice ha presentato nel progetto definitivo, poi realizzato a settembre 2020, il rifacimento del manto in erba sintetico per lo stadio comunale. A luglio 2019 il complesso sportivo fu teatro delle universiadi, ospitando gare di calcio e basket; per tale occasione fu rifatto il manto in erba naturale dello stadio comunale, furono impiegate diverse centinaia di migliaia di euro di fondi regionali. A distanza di pochi mesi nel novembre 2020 il manto in erba naturale risultò completamente distrutto, L’associazione di imprese entrò in possesso degli impianti già dall’agosto 2020. Non fu tenuta nemmeno in considerazione la precedente deliberazione di Giunta municipale n. 5 del 19 gennaio 2018 dell’amministrazione Fiengo, che nel prevedere gli indirizzi di gara al responsabile del servizio provvide ad inserire nella delibera testuale disposizione “vengano salvaguardate le attività sportive dei cosiddetti sport minori o poveri, quali l’atletica leggera”. Il manto in erba sintetico fa allontanare dagli impianti di Cercola gli eventi nazionali relativi ai meeting di atletica leggera che prevedono il lancio del peso disco e martello, lanci che non si possono effettuare su un manto in erba sintetica,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga che le procedure di gara svolte dal Comune di Cercola siano tenute nel rispetto della legge in materia;

se intenda attivare ogni suo potere per accertare che il Comune abbia garantito i principi di trasparenza, obiettività e terzietà di giudizio a tutela della legalità.

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