Preoccupa il numero degli incidenti sui luoghi di lavoro che è tornato a crescere come testimoniano i dati da record dell’INAIL, con un primo semestre 2021 che si è chiuso con quasi 22mila casi in più, di infortuni sul lavoro, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con un incremento tra i giovani di età compresa tra i 20 e i 29 anni.
Se nel settore della Sanità i numeri, di morti per Covid-19, sembrano calare grazie anche all’avanzare della campagna vaccinale, non accade lo stesso per gli altri settori soprattutto nel campo del commercio, dell’edilizia e dei trasporti.
Diverse le vittime registrate solo nelle ultime settimane; vite stroncate per potersi guadagnare da vivere, tragedie che fanno scattare l’emergenza e che sono diventate una piaga per l’Italia circa gli incidenti sul lavoro.
Bisogna agire in qualche modo per prevenirle e intervenire, con maggiori controlli, per poter stabilire un “patto della sicurezza” tra istituzioni e parti sociali.
Indispensabile la riflessione sulla garanzia della sicurezza sul lavoro perché le prime voci ad essere tagliate fuori dalle imprese, per ridurre i costi del 50% nel momento in cui vengono subappaltati i lavori, riguardano proprio la formazione e la salute; elementi di vitale importanza per la sicurezza dei lavoratori.
Agire in fretta anche in vista della ripartenza a settembre e potenziare la formazione e l’informazione, per costruire una cultura della sicurezza, partendo dalle scuole e dai più giovani.
Di Claudia Esposito