“Griderò con voi” così l’arcivescovo don Mimmo Battaglia, assicura ai giovani che farà sentire la sua voce affinché la politica e lo Stato facciano la propria parte, per essere presenti con investimenti e lavoro, per riuscire a togliere i giovani dalla strada e dal mirino della criminalità organizzata.
Ciò che si sta verificando nel quartiere Ponticelli è una ennesima faida di camorra; un’escalation di violenza, dalle bombe alle sparatorie, che insanguina le strade colpendo giovani vite e terrorizzando chi in queste zone ci abita, dai più piccoli agli anziani.
L’arcivescovo ha parlato nella parrocchia, Beata Vergine di Lourdes e Santa Bernardetta di Ponticelli, ha incontrato tanti ragazzi, famiglie, associazioni e educatori, facendo sentire la sua vicinanza e invitandoli a non avere paura ma esortandoli al coraggio.
La parola “coraggio” è stata ripetuta più volte sotto gli occhi scoraggiati e rassegnati di tanti giovani ambiziosi che si sentono costretti a lasciare il luogo in cui sono cresciuti, perché vivono con incubo la minaccia della camorra e chiedono soprattutto di poter condurre una vita normale senza avere paura.
“I figli di Napoli, non sono figli di serie B ma sono i figli di tutta l’Italia e rappresentano una risorsa preziosa” ribadisce don Mimmo.
Parla del patto, al centro dell’incontro per l’emergenza criminalità, “È urgente aderire al patto educativo entro il 5 novembre e costruire una rete. A questo patto inviterò anche il governo” e infine “Mi farò portavoce delle vostre istanze, perché avete diritto a risposte concrete. Non mi tiro indietro, perché leggo il dolore nei vostri occhi. Qui c’è bisogno di giustizia sociale”.
Di Claudia Esposito