Sant’Anastasia (Na). – .«A parte il Vesuvio, il nostro è un territorio con un rischio idrogeologico superiore a quello stimato. Su questa criticità – che sto sperimentando personalmente da un anno e mezzo di sindacatura – bisogna aprire un fronte di studio, con una mappatura puntuale del paese. Anzi, dobbiamo pensare di affiancare giovani geologi al gruppo di lavoro che sta redigendo il Piano Urbanistico Comunale». Il richiamo è del sindaco Carmine Esposito che, ieri sera, ha commentato l’interrogazione fatta in consiglio comunale dall’esponente del Pd, Franco Casagrande, sulle criticità di via Mario De Rosa «che hanno messo in serio rischio alcuni caseggiati» e lo sgombero di un fabbricato. La Gori era già intervenuta, senza tuttavia risolvere «le condizioni di friabilità della strada, dovute, come risulta dagli stessi rilievi effettuati dal Comune, a falle registrate nel sottosuolo della rete fognaria». In più, in via Dante Alighieri, si è di nuovo aperta una crepa a poche settimane dalla conclusione dell’intervento sulle fogne. Esposito ha dunque puntato il dito contro alcuni enti – Gori, Enel, i gestori della telefonia, gli enti di Bacino e gli organi sovracomunali – per la poca efficienza nel risolvere le problematiche del territorio. «Qui nessuno è mai responsabile di niente -ha proseguito-. Da oggi in poi inaugurerò una stagione di monitoraggio: gli uffici saranno responsabili di tutto ciò che avviene sul territorio, dobbiamo essere capaci di additarli per nome e cognome». Se la prende anche con gli organi sovracomunali con i quali «è una battaglia continua» per attenzionare Regione e Provincia sui problemi del paese. E’ seguito l’appello al consiglio comunale: «Dobbiamo fare un lavoro al di sopra delle appartenenze, al servizio del cittadino; le emergenze ambientali, il bene comune non sono né di destra né di sinistra». Intanto Esposito ha voluto ringraziare il Nucleo locale della Protezione Civile per l’efficacia del lavoro svolto durante l’emergenza metereologica dei giorni scorsi. «La periodica pulizia dei Regi Lagni e delle caditoie, gli innumerevoli interventi di bonifica del territorio ci hanno consentito di limitare i danni» ha puntualizzato. Un applauso è stato tributato dall’assemblea.
La fascia tricolore ha poi risposto al capogruppo dell’Udc, Paolo Esposito, il quale ha chiesto chiarimenti sulla eventualità di ospitare sul nostro territorio una cava per «la frazione stabilizzata prodotta dagli Stir», facendo riferimento alla scadenza di fine mese posta dalla Regione per acquisire «impegni certi» dai Comuni. «Non siamo disponibili a ricevere una cava -ha detto Esposito- se il loro obiettivo è trovare una struttura come cava Sari: troveranno tutti contro; se, invece, si tratta di dare seguito all’accordo di programma sottoscritto dai 18 comuni dell’area vesuviana, in cui è previsto il completamento della filiera di smaltimento, allora possiamo discuterne». In ogni caso, «il programma lo dibatteremo insieme» ha concluso rassicurando l’assemblea.
Ufficio Stampa – Comune di Sant’Anastasia