Sant’Anastasia (Na). – E’ stato un bagno di folla l’incontro del sindaco con la gente riunita ieri sera nel Centro Studi del Santuario di Madonna dell’Arco. Carmine Esposito aveva chiamato a raccolta i cittadini per spiegare la sua uscita dal Pdl, preferendo una nuova categoria della politica, quella di essere «collocato» all’interno di un progetto, al di là degli «steccati partitici». Ha strigliato qualcuno della sua maggioranza, ricordando gli impegni presi («questo è il giorno delle scelte: non mi interessano le appartenenze ma la collocazione; chi ci sta, bene; chi no, si mette fuori da solo»). D’altra parte, ha detto il primo cittadino, la sfida della campagna elettorale «è stata quella di rompere con il passato» per rivolgerci a tutti. «Non abbiamo mai parlato di Pdl: il progetto elettorale lo abbiamo fatto sulle cose da fare; il simbolo lo abbiamo messo solo due giorni prima di presentare le liste, anche se ero del parere contrario». Ha sciorinato davanti alla folla l’elenco delle cose fatte in un anno e mezzo dall’elezione e quelle in programma (dai rifiuti con il nuovo progetto della raccolta supplementare degli ingombranti nei weekend all’isola ecologia di prossima realizzazione; dalle politiche sociali alla redazione del piano urbanistico che presto sarà discusso con le categorie, le scuole e le associazioni; dai lavori del cimitero iniziati i giorni scorsi all’annuncio che partirà da domani la manutenzione di alcune strade cittadine, e così via). Ha gridato la sua rabbia contro i vari livelli di governo – Provincia e Regione passando per il governo – per l’incapacità a sciogliere i nodi che attanagliano il territorio (ad es. la mancata approvazione del piano strategico operativo per la zona rossa, il condono per gli abusi di necessità, la rete di infrastrutture per le vie d’esodo, il rischio idrogeologico). «Ho poca fiducia in una rigenerazione della politica nazionale che non passi per i Comuni» ha puntualizzato. Esposito ha poi spiegato che «Sant’Anastasia viene prima di tutto», mettendo al centro «valori, persone e principi per vivere in un mondo più giusto e solidale». La serata è iniziata all’insegna dell’orgoglio ricordando ai presenti che bisogna recuperare la vocazione del paese «che negli ultimi anni aveva perso la sua iniziativa e intraprendenza». «Lo dobbiamo fare tutti insieme» ha detto il sindaco. A riprova, ha letto la lettera inviata dal neocittadino onorario, Ermanno Corsi, giornalista e scrittore, che, attraverso le sue opere, ha testimoniato l’amore per il nostro territorio. «Carmine Esposito è un sindaco che non siede solo nei palazzi -aveva anticipato Luigi De Simone, direttore artistico per i festeggiamenti del Bicentenario- ma ha la capacità di dare voce ai veri protagonisti: gli anastasiani». Il suo è «un progetto politico nuovo, che rifiuta il consenso con il favore, ma che si impegna a restituire ai giovani un paese fresco, in cui è bello vivere e perseguire interessi collettivi. E’ una sfida difficile –aveva proseguito De Simone- ma, allo stesso tempo, un banco di prova importante». A confermarlo è Giustina Maione, consigliere comunale di maggioranza, che si è fatta portavoce dei colleghi per rinnovare la fiducia al primo cittadino. «Il nostro è un programma forte -ha detto- intorno al quale si sono ritrovate persone piene di entusiasmo che si impegnano a essere di sostegno al sindaco». La rottura con il Pdl era stata preceduta da sollecitazioni ed inviti ai vertici regionali e nazionali del Popolo della Libertà fino a quando Esposito decideva di rompere gli argini con un’intervista data alla stampa più di un mese fa. «Questo è un partito autoreferenziale, lontano dai problemi della gente» ha detto con determinazione il capo dell’amministrazione. «Io non appartengo a nessuno e ho detto basta al potere delle tessere, me ne avevano chiesto 500 nel periodo più buio dell’economia e del Paese. Chi sostiene il sistema delle tessere, solo per consentire ai nostri parlamentari di continuare a sedere a vita nei posti che contano, è solo uno svergognato. Sfido l’onorevole Luigi Cesaro ad un incontro pubblico». Il presidente della provincia di Napoli aveva infatti replicato ad Esposito con una lettera dura ai giornali, ripresa con un manifesto dal Pd locale. E all’assessore regionale Marcello Tagliatatela («che ritiene che facciamo solo del movimentiamo») manda a dire di non venire a Sant’Anastasia, se non col rischio di trovare manifestazioni di protesta. «Al centro c’è solo la comunità cittadina. Bisogna però provare a dare un respiro più ampio -ha detto parlando della sua maggioranza-. Ma senza fare ammucchiate, non ne ho mai fatte». Infine l’appello: «Ognuno di noi dev’essere collocato in un progetto omogeneo, perché in ordine sparso non si va molto lontano».
Ufficio Stampa – Comune di Sant’Anastsia