Sant’Anastasia (Na). – La battaglia del sindaco Carmine Esposito per attuare pienamente la legge regionale 21, quella famosa come “zona rossa”, arriva questa volta in un Consiglio Comunale Congiunto con il Sindaco Raffaele Allocca e i consiglieri di Somma Vesuviana. E sarà il Consiglio Comunale di stasera (30.11.2011 ore 18,00 – sala consiliare di Sant’Anastasia) a decidere l’istituzione di un tavolo tecnico-politico di confronto con la Regione Campania, la Provincia di Napoli e la Protezione Civile, per rappresentare con urgenza gli effetti dell’attuale condizione normativa sullo stato del territorio e valutare in modo collaborativo e sinergico possibili modifiche legislative alla Legge Regionale n. 21/2003 dal titolo “Norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell’area vesuviana”.
Alla base del confronto tecnico-politico tra diversi Enti vi sarà l’istituzione di un gruppo di lavoro comunale per approfondire tecnicamente (dal punto di vista geologico, vulcanologico, urbanistico, giuridico, ecc.) le questioni collegate al riassetto-sviluppo territoriale e alla riduzione del rischio vulcanico.
Il nodo della battaglia – il sindaco Esposito lo dice da tempo e la Giunta ha anche deliberato in merito – passa attraverso il Piano Strategico Operativo (PSO) adottato dalla Provincia ma non definitivamente approvato dalla Regione Campania. Questo “stallo” che dura da anni, mentre la norma esigeva l’adozione del PSO entro i primi sei mesi dell’anno 2004, tiene “vincolati” i territori vesuviani e polarizza l’attenzione di tutti solo sulla decompressione della densità insediativa e sui limiti territoriali della zona rossa.
Quindi una legge regionale fatta per bloccare subito le costruzioni ad uso abitativo, in attesa (dovevano essere sei mesi) di un apposito piano (il PSO) che coordinasse a livello provinciale iniziative di riduzione del rischio Vesuvio, di riforma dei territori, di ristrutturazione urbanistica ed edilizia, di valorizzazione dei centri storici, di rifunzionalizzazione in favore delle attività produttive, turistico ricettive, terziarie ed attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, di riqualificazione urbana senza pesi residenziali aggiuntivi è diventata una legge regionale “blocca tutto”.
Una legge che di fatto rallenta anche il nuovo Piano urbanistico comunale (PUC), pensato e presentato dall’assessore Giancarlo Graziani nell’ottica di ridisegnare un territorio vincolato sì dalla zona rossa ma con enormi possibilità di sviluppo in termini di vere vie di fuga con potenziamento e razionalizzazione delle strade, di interventi urbanistici innovativi, rilancio delle attività produttive e del turismo, migliore vivibilità.
Ma l’obiettivo dei due Sindaci e dei Consigli Comunali uniti è anche quello di sollecitare la cittadinanza tutta al confronto e alla proposizione di alternative all’attuale stato delle norme, che di fatto hanno bloccato e bloccano qualsiasi iniziativa di sviluppo dei 18 comuni vesuviani (con un’estensione di circa 200 kmq ed una popolazione residente superiore ai 500.000 abitanti) compresi nella cosiddetta “zona rossa per il rischio vulcanico”, nonché alla decisione di orientarsi insieme verso una “tutela attiva” del territorio.
Ufficio Stampa Comune di Sant’Anastasia