Palma Campania (Na). - “Indignati per l’ accaduto? No, siamo schifati da tutto quello che è successo!” Alla richiesta di commentare la recente vicenda giudiziaria relativa all’ “autostrada sull’amianto” (la strada a scorrimento veloce che avrebbe collegato il Vallo di Lauro con l’A30 Caserta-Salerno, nel tratto del Comune di Palma Campania), la risposta della Giovane Italia di Palma Campania è diretta, lapidaria, e non lascia certo spazio a incertezza o mezze misure. I ragazzi guidati da Simona Recupito si dicono infatti “schifati” dall’intera vicenda, ormai balzata agli onori della cronaca giudiziaria, che lunedì 30 gennaio ha portato, dopo il sequestro dell’opera viaria, all’esecuzione di 14 arresti e di 11 obblighi di dimora nei confronti dei responsabili, a vario titolo, della costruzione di 2,2 Km del raccordo palmese con terreno frammisto a scarti edili, rame, pezzi di ferri da stiro, e soprattutto eternit ed amianto. Come spiega Simona Recupito, lo sdegno della Giovane Italia di fronte all’intera vicenda nasce, infatti, in primo luogo, dalla presa di coscienza del gravissimo attentato perpetrato dall’organizzazione criminale alla salute non solo dei cittadini palmesi, ma, più in generale, di quanti avrebbero transitato sulla bretella stradale a lavori conclusi: “E’ assolutamente vergognoso”, – afferma la giovane presidente del circolo, – “che la camorra abbia potuto, pressoché indisturbata, lottizzare 2200 metri di monnezza e pericoli per la salute, dell’ambiente e dei cittadini: transitare in quell’arteria avrebbe significato muoversi non solo su un fondo stradale con intuibili problemi di tenuta strutturale, ma anche su una discarica illegale di rifiuti pericolosi e cancerogeni, occultati in mezzo allo (scadente) materiale da costruzione. La nostra è una terra malata di camorra, ma non possiamo consentire che la stragrande maggioranza dei cittadini palmesi, che si spaccano la schiena per lavorare onestamente, si ammali pure di tumore. Il nostro cancro un nome ce l’ha: si chiama camorra, e noi militanti della Giovane Italia, che da sempre abbiamo posto a fondamento del nostro agire la lotta alle mafie negli esempi eccezionali dei magistrati Falcone e Borsellino, non possiamo tollerare che certi episodi accadano ancora nel nostro già devastato territorio. Eppure le segnalazioni c’erano già state, e numerosissime: non è stato certo grazie a piogge più abbondanti che sia saltata fuori l’ignobile verità”.
Le fa eco Nello Donnarumma, dirigente provinciale della Giovane Italia, che trova assurdo che certi modi “camorristici” di fare e speculare, abbiano avuto proprio modo di palesarsi durante la costruzione della bretella viaria: “Ancora una volta”, - afferma sdegnato Donnarumma – “ i nostri amministratori si sono fatti trovare completamente impreparati di fronte al verificarsi di un episodio gravissimo, che per le speculazioni egoistiche di pochi soggetti, ha compromesso la salute di un’area già abbastanza colpita da sospette ondate tumorali, e il cui bilancio sarebbe stato certamente più grave se non si fossero predisposti il sequestro dell’area e lo stop dei lavori. Molti cittadini cercarono, in tempi non sospetti, di avvertire l’amministrazione di questi sversamenti. Furono definiti “allarmisti sociali”. Una disattenzione che oggi paghiamo a caro prezzo. Certi modi di fare, da parte dell’organizzazione criminale che sta dietro a questa riprovevole vicenda, non avrebbero forse avuto proprio modo di palesarsi, se ci fosse stata una vigilanza più attenta e una trasparenza maggiore. Senza parlare poi del lavoro, pressoché inesistente, della commissione costituita all’indomani della prima denuncia. Ci chiediamo tutti, ora, in quali tempi sarà possibile pervenire alla bonifica totale dell’area, augurandoci che questa vergognosa vicenda non pregiudichi la realizzazione, nei tempi e nei modi opportuni, di un’arteria stradale strategicamente essenziale per la nostra area, quale è quella che collegherebbe il Vallo di Lauro con l’autostrada A30 Caserta-Salerno”.
Comunicato Stampa – Giovane Italia Palma Campania