Cercola (Na). – Stamattina una trentina di mamme hanno inscenato una protesta sotto al Palazzo Comunale, la motivazione che ha spinto, sfidando il rigido freddo, queste cercolesi è stata quella di essere venute a conoscenza di un’ipotesi di dismissione della scuola “De Luca Picione”, il plesso scolastico che insiste di fronte alla Casa Comunale, al centro della città.. Di fatto, la triste realtà che ha accaldato ulteriormente gli animi delle mamme in agitazione è stata l’ufficializzazione della nuova destinazione delle aule della scuola De Luca Picione, che prevede l’abolizione della scuola dell’Infanzia, e vedrà la costituzione di un solo polo elementare.
“Non siamo per nulla d’accordo – ha spiegato una mamma – siamo stanche di subire le scelte di questo sindaco. Ci chiediamo perchè il primo cittadino non le ha concordate con la dirigenza scolastica e con noi genitori , che, di fatto, siamo i veri soggetti colpiti da quest’altra assurda decisione dell’amministrazione comunale. Si deve preservare la tradizione di questa scuola, che ospita da 60 anni materna ed elementari assieme,, ma oltre al valore culturale, c’è una questione pratica, anche di ordine economico. Infatti, molte di noi si troveranno con un figlio al centro di Cercola ed uno a Caravita, con grande dispendio economico e di tempo, che condizionerà in modo drammatico l’organizzazione della nostra giornata, con evidenti ripercussioni sulle nostre occupazione professionali. Noi non siamo d’accordo, – ha concluso la mamma - il sindaco deve tornare sui propri passi, siamo pronte ad una mobilitazione generale.”
In un primo momento è corsa una voce insistente relativa ad una presunta volontà del sindaco Pasquale Tammaro , di dislocare parte degli uffici comunali al posto del presidio scolastico, voci subito smentite nella stessa mattinata, anche dallo stesso sindaco. Invece, a margine della protesta è emersa un’altra ipotesi, di fatto poi confermata dallo stesso sindaco Pasquale Tammaro, che determinerà l’abolizione definitiva della scuola dell’infanzia alla De Luca Picione, e diverrà solo polo per le elementari. Questa nuova destinazione della scuola ha colto di sorpresa anche i vertici del Primo Circolo Didattico “De Luca Picione, in primis la dottoressa Maria Rosaria Stanziano.
“Purtroppo – ha detto ai nostri taccuini la Stanziano – l’abolizione della scuola dell’Infanzia al Primo Circolo Didattico l’ho scoperta a seguito di alcune segnalazioni che mi indicavano che l’incedere dei lavori non aveva previsto i bagni per gli alunni della scuola dell’Infanzia , fatto che ci ha allarmato, visto che non c’è mai stata una comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale su questo fronte. E non riusciamo nemmeno a comprendere il perchè si voglia penalizzare un’organizzazione didattica che tradizionalmente su questo territorio è diventata un vero e fiore all’occhiello, basta notare anche l’alto numero di iscrizioni che pervengono ogni anno all’isitituto.“
In questi anni il Primo Circolo Didattico “De Luca Picione” prevedeva , come oggi 22 aule , di cui 17 venivano destinate alla scuola elemntare e 5 alla scuola dell’infanzia. Con il nuovo dimensionamento previsto dalla Regione Campania il circolo sacrificava due classi. Oggi causa i lavori di rifacimento del plesso scolastico , tutti gli alunni sono dislocati tra la Tenente Barone e via Campania, circo 700 alunni , dei quali 230 non residenti. I lavori sono costati circa 730.000 euro, dei quali la metà finanziati dalla Regione Campania. La consegna delle aule potrebbe avvenire entro il 30 aprile prossimo.
Ma il fatto strano, più inquietante, è stato quello di riscontrare che sia il dirigente scolastico che le mamme, rappresentate peraltro nel consiglio d’istituto, non erano a conoscenza di questa nuova destinazione delle aule.
“Mi meraviglio del fatto - spiega ai nosri taccuini il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale l’ingegnere Ciro De Luca Bossa - che il dirigente scolastico non sappia della destinazione delle aule, in quanto in diversi incontri tra la parte tecnica e politica dell’amministrazione abbiamo esplicitato questa volontà. Le nuove destinazioni al circolo prevedono 17 aule destinate alle classi, e solo per la scuola elementare e le altre cinque aule saranno destinate ai laboratori, e stiamo studiando anche la collocazione di un refettorio, che manca da sempre in quella scuola. Nel progetto di riqualificazione del plesso scolastico , che ha tenuto conto di un’indagine conoscitiva sullo stato generale dell’utenza scolastica comunale dell’Ingegnere Giacobino, aveva previsto i bagni, senza specificare se destinati a quella dell’Infanzia o a quella elementare, ma questo della scelta della destinazione di mirare solo alle elementari è una precisa volontà imposta dall’amministrazione comunale. Nulla vieta che se l’amministrazione comunale volesse cambiare idea, con un cambiamento progettuale di poco conto, si potrebbe tranquillamente riportare la scuola dell’infanzia alla Cercola Centro.”
A supportare la tesi della preside Maria Rosaria Stanzione ci sarebbe una comunicazione, protocollata al comune il 6 febbraio, con la quale si chiede al sindaco Tammaro la destinazione delle aule , una volta riconsegnate alla conclusione dei lavori. La risposta del sindaco, in via ufficiale, non è stata ancora data, ma è filtrata dalle sue dichiarazioni rilasciate ai giornali.
Un’altra spinosa vicenda che vede coinvolto il sindaco Pasquale Tammaro, il capo dell’Ufficio Tecnico Ciro De Luca Bossa ed un altro componente di rilievo istituzionale del territorio, qual è la preside Maria Rosaria Stanziano. A noi cronisti, ci risulta davvero strano che non ci sia stata comunicazione ufficiale dell’amministrazione alla scuola e che il capo dell’Ufficio Tecnico nei diversi incontri a scuola non sia mai riuscito a far comprendere la volontà dell’amministrazione comunale alla dirigenza scolastica ed alla mamme , rappresentate da un esponente nel consiglio d’istituto del Primo Circolo Didattico.
Due sarebbero le ipotesi più accreditabili : o la preside Maria Rosaria Stanziano mentirebbe? Oppure sarebbero stati cambiati i progetti originari dei lavori di rifacimenti della struttura scolastica? Ma una volta accertate anche le responsabilità, chi paga dazio , e subisce diversi disagi, son sempre i cittadini onesti che pagano le tasse.
il direttore Gaetano Busiello