Pomigliano d’ Arco (Na). - Si chiama Spiridione Paolo Spiteri, classe 1922. Era arruolato al 121° Reggimento Fanteria quando l’8 dicembre del 1943, ricevette l’ordine, assieme ai suoi commilitoni, di rientrare in Italia. Cadde nelle mani dei tedeschi a Fiume e dopo varie vicissitudini fu trasferito nel campo di concentramento di Wegeleben perché si rifiutava di collaborare con i nazisti. Rimane nel lager fino a dicembre del ’43. Due anni dopo fugge ed è accolto dalle forze alleate. Spiteri è un cittadino di Pomigliano d’Arco ed abita, precisamente, in via Borgo Paciano. «Il nostro concittadino è riuscito a fuggire per ben due volte da un campo di concentramento, ha sopportato con coraggio prove massacranti e minacce, rifiutandosi tuttavia di collaborare e mettendo in pericolo la sua stessa vita pur di difendere un compagno – dice il sindaco Lello Russo – ecco perché l’amministrazione, di concerto con il Consiglio Comunale ed il presidente Maurizio Caiazzo, ha deciso di riconoscergli una onorificenza. Il suo comportamento, la sua stessa vita, onorano la nostra Città e indicano alle giovani generazioni i valori ai quali ispirarsi». A Spiteri, nella seduta di consiglio comunale convocata per le 17, 30 di domani, il sindaco consegnerà una medaglia d’oro a nome della Città di Pomigliano d’Arco, con profonda gratitudine. A Spiteri è stata consegnata, il 27 gennaio scorso, la medaglia d’onore della Presidenza della Repubblica, nel corso di una cerimonia in Prefettura alla quale ha preso parte anche il vicesindaco Vincenzo Caprioli.
Ufficio Stampa Città di Pomigliano d’Arco