Napoli. - Perdersi in un’altra città per ritrovarsi nella propria guardandola con nuovi occhi, ecco la deriva. Una catarsi e allo stesso tempo uno spaesamento saranno la base della passeggiata proposta da Maurizio Braucci durante la seconda tappa di “Nomicosecittà. Passeggiare, guardare, raccontare”.
“Tutte le città sono geologiche e non si possono fare quattro passi senza incontrare dei fantasmi” scrisse Gilles Ivain, autore del “Formulario per un nuovo urbanesimo” e teorizzatore dello smarrimento senza orientamento: la deriva.
Muniti della mappa di altri luoghi, i partecipanti saranno invitati a girare e a guardare con occhi ripuliti dalle consuetudini il paesaggio urbano.
Una deriva adatta solo a chi ha mente aperta all’immaginazione, a chi si mette in gioco, in un giro reale e allo stesso tempo immaginario del centro di Napoli, per rompere, con il meccanismo dello spaesamento, con il pregiudizio e ritrovarsi a Napoli, a Parigi – o forse a Matera – e allo stesso tempo, dentro di sè.
“Facciamo ricorso ad una pratica dei situazionisti – racconta Maurizio Braucci – per dare vita ad un percorso che è autoguidato. Ognuno farà la propria passeggiata dando vita ad un’esperienza che non è prevedibile e in cui il dominio del vissuto lascerà spazio alla rappresentazione”.
“Saremo nello stesso spazio fisico e nello stesso tempo – conclude – ma ognuno con la propria città, con il proprio mondo”.
Anche il percorso sarà legato all’immanente, come in una sorta di transfer/imento autocondotto.
Appuntamento sabato 17 marzo – alle 10 – in piazza Olivella (adiacenze Metro Montesanto).