Gazebo, un mito degli Anni Ottanta, si racconta a “Il Secolo Nuovo”

gazebo

Roma. “Il Secolo Nuovo” ha incontrato uno dei miti dei gloriosi ed indimenticabili anni ottanta, Gazebo. Un personaggio con la sua  delicata personalità ha acceso i cuori di tante ragazzine, ma ha anche fatto respirare un’onesta capacità di gestire il successo che affondava  le radici nella sua educazione familiare.

Gli anni 80, quelli del tuo maggiore successo:  cosa e chi ami ricordare di quel periodo?

Sicuramente l’euforia di quel  successo .  Il vivere su una nuvola,  dove tutto diventò facile dopo anni (non troppi, ero ancora giovane) di tentativi andati a vuoto e lavoretti (pochi e mal pagati) che facevo per onorare le cambiali fatte per acquistare i miei strumenti, un synth e un registratore a 4 piste !  Il successo a livello sociale, che per me fu una novità, visto il mio carattere schivo ed introverso, mi rese più facile attirare le attenzioni delle signorine,  ahahaha.

Scherzi a parte, sembrava di vivere un sogno, primo in classifica di qua, dischi d’oro di là .  Mi sembrava anche tutto naturale, TV all’estero, interviste in Inglese, l’orgoglio di puntualizzare la mia Italianità . E devo dire anche l’apprezzamento che raccoglievo per il nostro stile di vita, la nostra cultura e i grandi nomi:  da Armani a Ferrari.

Come si vive un successo così giovani?

E’ chiaro,   il rischio che ti sembri scontato ed eterno c’é.  Quasi tutti ci cascano, in realtà il vero successo é quello che dura nel tempo ed é appannaggio di pochi.  Il mio sogno era proprio quello di crescere con il successo, riuscire a migliorare le mie capacità artistiche ed essere compreso Non andò esattamente così, già al mio secondo disco,  quando molti copiavano ciò che io ed il mio team incidevamo, io, subito,  mi stavo orientando su qualcosa di diverso, Telephone Mama non ebbe il successo del primo album ed il servizio militare nel 1985 mi riportò alla realtà. Dovetti ricominciare tutto da capo,  senza chiaramente raggiungere i reciird di  vendite del mio esordio, i ma riuscì ad approfondire la mie conoscenze musicali imparando ed integrando i mestieri di arrangiatore, fonico e produttore.

La tua canzone del cuore?

“The Man At The Window”, l’uomo alla finestra,  chiaramente riferita a Giovanni Paolo IInelle sue ultime ore,  quando ormai agonizzante volle a tutti i costi apparire al mondo per salutarlo . Incapace di parlare,  ebbe un gesto di stizza verso il leggio trasparente accanto a lui . Questo gesto mi commosse , era sicuramente l’uomo simbolo (in positivo) del secolo scorso.

Gazebo, oggi.. raccontaci di te, della tua musica e di Radiogazebo

Dopo “The Syndrone”,  il mio album del 2008, che tra l’altro considero il più bello che abbia inciso fino ad oggi, ho capito che mi era possibile spaziare nei generi diversi,  senza timori e pudori . Il mio pubblico affezionato é eterogeneo . C’é una forma di indulgenza che nasce dalla stima e dalla vicinanza che ti concedono i nuovo stili di vita digitali con i social networks ecc … Oltre che con la musica si può dialogare con persone da tutto il mondo, in tutte le lingue e di conseguenza anche una frase, un pensiero su Twitter può generare una ondata di empatia, trasversale, priva di preconcetti e pregiudizi tra persone che nella vita normale non avrebbero mai potuto incrociarsi.  Da lì a Radio Gazebo il passo era breve, dalle parole al suono, il suono della musica che ci unisce, il suono delle voci, la mia ma anche quella degli “amici” . L’altro giorno per esempio Angela che suona il pianoforte e vive in Canada ha espresso il desiderio di accompagnarmi al piano su “I Like Chopin” .. ci siamo connessi su Skype e lei ha suonato da casa sua dall’altra parte del mondo ed io ho cantato da Roma, un momento magico ed emozionante.

Serata a Napoli, ieri , un successo

Si, era moltissimo che non cantavo a a Napoli e sono capitato in una serata che avrebbe spaventato molti , un Sabato sera gremito di ventenni ! ahahaha invece é andata benissimo ed é stato un crescendo con la classica “ola” sul finale di “I Like Chopin” …

La scala dei valori per Gazebo

Mio padre che era una diplomatico e che aveva fatto la guerra mi ha insegnato l’integrità e l’onestà. Valori che ho assorbito ancora di più da piccolo,  quando siamo vissuti in Danimarca … Amo vivere in serenità guardando al giorno successivo con un sorriso e con la voglia di conoscere ed imparare La mia adolescenza in Francia mi ha arricchito con concetti come l’educazione civica e il profondo rispetto per la libertà altrui. Liberté Egalité Fraternité . In Italia negli anni ’70 ho scoperto anche la nozione di umanità e cordialità. Oggi come oggi però, girando per Roma mi sento un marziano .

Chi fra i giovani cantanti di oggi è il tuo preferito

Difficile sentire cose nuove onestamente , amo l’alternative rock dei White Lies, Arctic Monkeys, Franz Ferdinand e dei Killers, ma apprezzo molto Adele.

Prossimi appuntamenti con Gazebo?

Ci sono una serie di eventi in giro per l’Italia, vi consiglio di seguirmi sul mio sito ufficiale (www.gazebo.info) oppure su FaceBook (https://www.facebook.com/GazeboOfficial). Posso anticipare ? Roma il sabato 28 Aprile con una bella serata inedita: cena , un dessert con il sottoscritto in versione acustica (piano e voce) e poi gran finale danzante fino a notte inoltrata a suon di musica anni 80 … vi aspetto !!

Intervista a cura di Cristiana Zarneri

 

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