Volla (Na). - In queste ore in città si sta vivendo una delle pagine più tristi di questa campagna elettorale, che potrebbe “disturbare” la tranquillità del confronto cittadino in pieno fermento. E’ stata diffusa ieri la notizia di una denuncia alla Corte dei Conti, alla Procura della repubblica ed alla Prefettura nei confronti dell’amministrazione comunale, retta dal sindaco Salvatore Ricci in quanto a detta delle nuove rappresentanze sindacali dei dipendenti comunali ci sarebbero state delle attività «discriminatorie, vessatorie e dittatoriali» nei confronti dei dipendenti comunali.
Ma il dato politico che fa riflettere in modo sostanziale è la decisione di questi dipendenti comunali di sporgere denuncia a 10 giorni dal voto, ed al di là delle presunte violazioni di legge contestate, emergerebbe la volontà forte di “politicizzare” una, pur sempre, legittima facoltà sindacale . Il fatto di organizzare questa azione, e divulgarla alla stampa, non farebbe, a detta dell’amministrazione comunale, altro che rendere meno credibile questo tipo di meccanismo a tutela dei diritti dei lavoratori. Perchè nei dipendenti comunali non è prevalso il buon senso istituzionale e non hanno voluto rinviare questa azione dopo le elezioni comunali? Dopo le famigerate toghe rosse , in città sono spuntati anche i dipendenti rossi?
Di seguito pubblichiamo una nota del sindaco Salvatore Ricci che chiarisce l’infondatezza delle accuse sollevate dai dipendenti comunali.
“Le affermazioni contenute – ecco cosa recita la nota inviata alla nostra redazione - nell’articolo apparso su “L’inchiesta” del 24.04.2012 sono inesatte, volutamente confuse e prive di ancoraggio alla normativa vigente.
- preliminarmente andrebbe osservato che i componenti della RSU, dipendenti comunali, hanno svolto una “conferenza stampa” in pieno orario di lavoro, mentre era regolarmente segnati al marcatempo come “in servizio”, senza farsi autorizzare da nessuno dei Responsabili ed utilizzando la sala del Consiglio Comunale senza chiedere l’autorizzazione al Presidente dell’assise, come prevede il regolamento comunale;
- la denunce a Procura, Prefettura (?) se infondate e non suffragate da prove documentali abilitano amministratori e funzionari a sporgere querele per diffamazione e calunnia;
- il Comune di Volla non ha mai posto in essere non meglio identificate attività «discriminatorie, vessatorie e dittatoriali»; non a caso, esse non vengono indicate, né precisate; si minacciano generiche denunce per creare timore in amministratori e funzionari. A dimostrazione di come ci sia una gestione tutt’altro che “dittatoriale” è possibile osservare che dipendenti comunali, nel mentre percepiscono uno stipendio di cui si fa carico la collettività, trascorrono intere giornate a svolgere solo attività sindacale contro l’amministrazione: se la qualità dei servizi del Comune è spesso non adeguata è perché i cittadini attendono fuori alle porte degli uffici che i dipendenti si liberino per poter dedicare attenzione alle pratiche per cui sono pagati;
-il servizio di reperibilità è stato sospeso (non interrotto) perché, come espressamente stabilito in un verbale di accordo sindacale del 27 maggio 2010, esso era finanziato con i residui del fondo per la produttività (che si decise di spendere interamente per effettuare progressioni economiche del personale). Finiti i residui, occorre rifinanziarlo, ma ciò viola il dettato della legge n.122 del 2010.
-il finanziamento del lavoro straordinario - continua la nota - per le elezioni non ha nulla a che vedere con il bilancio comunale, quanto piuttosto con il divieto di incremento della spesa stabilito da tutte le leggi finanziarie a partire dal 2007 e confermato dalle manovre del governo Monti. E’ emerso quest’anno – in maniera assolutamente identica al 2007 – perché esso riguarda solo le consultazioni elettorali comunali e non quelle che prevedono meccanismi di rimborso da parte del Ministero dell’Interno. Vi è anche da dire che per svolgere adeguatamente le elezioni non occorre affatto che partecipino tutti o quasi i dipendenti comunali, negli anni addietro costretti in gran numero a stazionare nell’androne comunale per raggiungere il numero di ore loro assegnato.
-la caserma della P.M. in via S.Giorgio è stata edificata ed utilizzata nel pieno rispetto delle norme, sia urbanistiche che igienico-sanitarie. Si è anche tenuto un incontro con tutti i sindacati, cui sono stata invitati l’ASL, l’Ispettorato del Lavoro e i Carabinieri, nel corso del quale un ingegnere della società che si occupa di sicurezza del lavoro ha fornito tutti i chiarimenti tecnici del caso, documentazione e normativa alla mano. Il documento di valutazione dei rischi, sottoscritto anche dal Rappresentante di Lavoratori per la Sicurezza, è stato visionato anche dagli ispettori dell’ASL ed è risultato pienamente legittimo. Inoltre, il Comandante ha già relazionato alla Prefettura sull’argomento;
-la perfomance - conclude la nota del sindaco - del personale è disciplinata nel Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi nel pieno rispetto della c.d. riforma Brunetta della P.A., adottato previa concertazione sindacale e pubblicato sul sito. Le carenze nella dotazione organica non possono essere colmate da nuove assunzioni per i noti limiti di legge; le medesime carenze sono quotidianamente colmate dai funzionari che spesso svolgono anche attività materiali-esecutive e tutt’altro che “dirigenziali”, con la preziosa collaborazione di altri dipendenti che, lontano dalle sale stampa e dalle riunioni in orario di servizio, fanno in silenzio ogni giorno il loro dovere.
Dall’amministrazione comunale, inoltre, fanno sapere che presso l’Ufficio del Personale è possibile rinvenire tutta la documentazione atta a provare la correttezza dell’operato amministrativo; esso è a disposizione per qualsivoglia verifica che la Procura, la Prefettura o la Corte dei Conti riterranno necessaria, precisando tuttavia che nelle medesime sedi saranno poste in essere tutte le azioni idonee a tutelare la dignità professionale di amministratori e funzionari pubblici.
il direttore Gaetano Busiello