San Sebastiano al Vesuvio (Na). - Un altro colpo di scena sta caratterizzando i preparativi del consiglio comunale che si terrà questa sera alle 18,00, presso la casa comunale. Inizialmente, fatto visibile anche sui manifesti murali di annuncio del consiglio comunale, fatti affiggere dall’amministrazione comunale, non risultava l’interrogazione sui balzelli cimiteriali, proposta nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge da Gennaro Manzo. Questa mattina d’incanto il presidente del consiglio comunale Biagio Pizzo ha comunicato ai consiglieri comunali de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco” di inserire all’ultim’ora questa interrogazione.
Pare che a sensibilizzare Biagio Pizzo sia stato il pericolo di una polemica mediatica in atto che avrebbe ancora evidenziato la posizione di “stampella privilegiata” di Pizzo a sostegno del claudicante sindaco Pino Capasso, ormai in un’epocale fase discendente.
Quindi, oltre al sentitissimo tema della chiusura dell’Asilo Nido Comunale voluto dal sindaco Capasso, ed osteggiato , anche attraverso una mozione dei consiglieri di Gennaro Manzo, si discuterà anche di tutte le vicende cimiteriali che hanno riempito le pagine dei giornali in questi mesi.
Di seguito pubblichiamo l’interogazione che di Gennaro Manzo, capogruppo de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”
“Preso atto nei mesi di Febbraio e Marzo 2012 veniva notificata ai cittadini concessionari del predetto cimitero la richiesta di pagamento del citato canone € 15,00;
Considerato che l’introduzione del suddetto canone non è mai stata approvata con alcuna idonea delibera in quanto inserito nello schema di bilancio previsionale e, dunque, introdotto automaticamente con l’approvazione dello stesso e, comunque, in spregio di quanto previsto dall’art 21 dello Statuto;
Riscontrato che negli anni precedenti e sino al mese di Marzo 2012 sono giunte ai cittadini concessionari del cimitero, richieste di pagamento dell’importo di € 500,00 700,00 e 800,00 per l’esecuzione di non meglio qualificati lavori di ristrutturazione;
Osservato che non si comprendono i motivi per cui, a fronte di quanto stabilito dallo statuto consortile nonché dal vigente regolamento, sia stato introdotto un ulteriore canone a danno dei concessionari nonché sia stato loro richiesto il pagamento di una quota partecipativa per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione che, a ben guardare, hanno determinato un modifica sostanziale delle condizioni convenzionali di concessione
INTERROGA
La S.V. per conoscere:
1) I motivi per cui il Cda del Consorzio cimiteriale abbia introdotto il canone sopra citato con la mera approvazione del bilancio di previsione pluriennale, violando il dettato dell’art. 21 dello statuto ove si prevede espressamente che il consorzio provvede al conseguimento dei propri scopi a mezzo : 1) delle quote consortili; 2) dei conferimenti regionali; 3) delle entrate derivanti dall’applicazione delle tariffe agli utenti; e, nel caso in cui con tali entrate non riesca a finanziare le spese necessarie per il suo funzionamento, debba ripartire tali spese in maniera proporzionale alla quota di partecipazione di ciascun comune. Sulla base di quanto stabilito dalla detta norma, dunque, la somma di € 60.000,00, ottenuta con il pagamento di € 15,00 da parte di ciascun concessionario, avrebbe dovuto essere ripartita tra i comuni consorziati in misura proporzionale alle rispettive quote;
2) I motivi per cui il comune di San Sebastiano non abbia in alcun modo vigilato su tale questione ed abbia permesso l’introduzione di un ulteriore balzello ai danni dei concessionari;
3) I motivi per cui, soltanto a seguito della raccolta di firme da parte de “ il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”, volta ad ottenere l’annullamento del canone in parola, avete comunicato che il suddetto canone non sarebbe stato pagato per l’anno successivo in quanto sarebbe stato abrogato;
4) Il fondamento giuridico del “canone per la pulizia e la manutenzione del cimitero” posto a carico dei concessionari per un solo anno quando invece , per sua natura intrinseca, esso canone consisterebbe in una corresponsione periodica per l’utilizzo di un bene o di un servizio; dunque, l’introduzione dello stesso apparirebbe illegittima e non supportata da alcuna esigenza se non quella di coprire costi che dovrebbero sostenere i comuni consorziati in ragione delle singole quote di partecipazione;
5) La posizione che si intende assumere in merito alla restituzione dei 15 euro in favore di tutti i concessionari che abbiano effettuato il pagamento del canone in parola;
6) I motivi per cui, nonostante l’aumento delle spese, sia stata deliberata una riduzione delle quote consortili di partecipazione;
7) I motivi per cui il Comune di San Sebastiano al Vesuvio risulta attualmente moroso di € 180.000,00 per il mancato pagamento dal 2008 della propria quota consortile;
8) I motivi per cui sia stato approvato lo stanziamento di € 45.000,0o quale indennità per gli amministratori nonostante il parere sfavorevole delle Autorità competenti;
9) I motivi per cui gli incarichi professionali vengono conferiti sempre ai medesimi tecnici senza valutare l’opportunità di avvalersi anche di altri professionisti e, se ciò non dipenda dalla poca trasparenza e dalla mancanza di idonea pubblicità volta a rendere note le modalità di affidamento dei suddetti incarichi;
10) I motivi per cui ai concessionari sia stato richiesto dal Consorzio il pagamento a più riprese di € 500,00; € 700,00 ed € 800,00 per non meglio precisati lavori di ristrutturazione, laddove a fronte di un’originaria concessione per un loculo, a seguito dei suddetti lavori, siano stati poi riconsegnati ai suddetti concessionari dei fornetti e, dunque, manufatti del tutto diversi da quelli oggetto di concessione, in espressa violazione degli obblighi di convenzione e di legge;
11) I motivi per cui sia stato chiesto ai concessionari il pagamento di € 500,00; € 700,00; € 800,00 per spese di ristrutturazione quando invece, il consorzio ha eliminato i loculi oggetto di concessione ed ha restituito ai concessionari fornetti il cui costo è di gran lunga inferiore all’importo finanziato dai concessionari;
12) I motivi che hanno indotto il Comune di San Sebastiano ad avallare la eliminazione dei loculi, oggetto di concessione, con conseguente restituzione ai concessionari di fornetti che, per qualità e dimensione costituiscono un prodotto diverso da quello oggetto di concessione;
13) La giustificazione tecnico – contabile della eliminazione dei loculi e della loro sostituzione con dei fornetti, ottenuta con il pagamento da parte dei concessionari delle somme di € 500,00; € 700,00; € 800,00. Se infatti con gli 800 euro chiesti ai singoli concessionari è stato eliminato un loculo per far posto a n. 4 fornetti, il concessionario ha finanziato il pagamento del suo fornetto e di altri tre, visto che il prezzo di appalto è di circa 200 euro per ciascun fornetto (€ 200,00 x 4 = € 800,00). Dunque, il consorzio ha realizzato ulteriori sepolture private con i soldi dei concessionari ai quali ha tolto il loculo, incamerando € 3000,00 per ciascuna nuova concessione;
14) I motivi per cui il Comune di San Sebastiano ha avallato che i concessionari dei loculi, con il pagamento delle somme di € 500,00; € 700,00; € 800,00 abbiano essi stessi finanziato, a loro insaputa, la eliminazione dei loculi avuti in concessione per favorire la costruzione di ulteriori fornetti;
15) La posizione che si intende assumere in merito alla restituzione dei finanziamenti di € 500,00; € 700,00 ed € 800,00 in favore dei concessionari che abbiano già effettuato il versamento, stante la violazione nella quale è incorsa il consorzio;
16) Se si intende effettuare un’asta pubblica per chi intenda ottenere la concessione di suoli ove realizzare cappelle, edicole, ecc., nel pieno rispetto del principio di trasparenza al fine di evitare la compravendita in nero dei suddetti suoli e favorire legami clientelari.
il direttore Gaetano Busiello