Cercola (Na). – La notizia è di quelle eclatanti. Contro la Variante al PRG del comune di Cercola sono stati proposti ricorsi al TAR Campania. I promotori dei ricorsi sono associazioni che hanno fatto della tutela del territorio la loro bandiera: ITALIA NOSTRA e WWF. Associazioni che hanno fatto la storia della tutela ambientale in Italia e che sono da sempre impegnate nel combattere i soprusi perpetrati dalle Amministrazioni e dai privati ai danni del verde pubblico e del territorio.
La notizia però è anche un’altra. Tra i promotori dei ricorsi c’è anche una persona che in questi mesi si è fatta notare per una strenua battaglia per la legalità: Gennaro Manzo.
La politica che scende attivamente in campo a favore degli interessi dei cittadini contro un provvedimento amministrativo ritenuto illegittimo. Incontriamo Gennaro Manzo, dopo aver appreso la notizia ed averla diffusa in anteprima, nulla era trapelato finora. Partiamo da qui.
Consigliere Manzo, sono mesi che ci occupiamo delle vicende politiche sansebastianesi ma nulla si era saputo di questa azione contro il Prg di Cercola. Ci sfugge un passaggio.
No, è semplicissimo. A San Sebastiano al Vesuvio sono consigliere comunale e sto cercando di portare un cambiamento nel modo di vedere la politica che, fino alle ultime elezioni, vedeva schierate sempre i soliti personaggi. Ma, nonostante questo, resto un cittadino come tutti gli altri e come cittadino mi interrogo su quello che mi accade intorno.
Vuole dire che questo ricorso da Lei presentato si colloca al di fuori della sua attività politica?
Dico solo che ho deciso di intraprendere l’attività politica dopo essere stato per anni un cittadino che vedeva intorno a sé un territorio distrutto da politici in parte indifferenti e in parte interessati a non migliorare le cose. L’attività politica è qualcosa che si aggiunge al mio essere cittadino. Il ricorso è frutto del mio interesse, nella qualità di cittadino, di vedere il territorio di Cercola tutelato da attività che ne possano stravolgerne l’assetto.
Quindi è il cittadino Gennaro Manzo ad opporsi al PRG di Cercola?
Esatto.
Qualcuno potrebbe malignare che sia una scelta fatta per farsi pubblicità.
Quando ho deciso di candidarmi a San Sebastiano molte cose sono state dette su di me, ma ciò non mi ha indotto a fare un passo indietro: è stata una spinta a fare di più, ad insistere.
A qualcuno potrebbe sembrare che Lei voglia sempre e comunque andare contro qualcosa. A San Sebastiano al Vesuvio, la maggioranza di Pino Capasso la accusa di distruggere solo e di non volere proporre nulla. Ci spieghi allora perché opporsi al PRG di Cercola?
Frequento San Sebastiano da sempre, ma sono un cittadino di Cercola. Conosco bene entrambe le città, ne conosco i problemi e i disagi. Il problema del PRG è un problema vecchio non di adesso. Negli utlimi anni si è cercato in tutti i modi forzare il piano regolatore per costruire lì dove non si poteva.
La questione variante al PRG è stata sollevata alcuni mesi fa. Lei a cosa si riferisce in particolare?
Il piano regolatore di Cercola prevedeva alcune aree in cui era possibile costruire solamente edifici che mirassero a colmare i cosiddetti “standard pubblici”. In altre parole, se serviva una scuola,una caserma dei carabinieri, una chiesa, un campo sportivo ecc. quelle aree potevano essere edificate. Si tratta di un limite piuttosto importante. Significa che su quella aree si possono costruire soltanto edifici che servono ai cittadini per migliorare la loro qualità della vita nella città di Cercola. Negli anni passati, il dirigente dell’Ufficio Tecnico, l’Ing. Ciro De Luca Bossa , interpretando a suo piacimento, il piano regolatore, aveva rilasciato delle licenze illegittime, non rispettando il 70% di Standard Pubblico. L’allora Commissario Prefettizio, Fasano, invitò l’Ingegnere a non rilasciare più alcuna licenza e a revocare quelle già emanate perché in contrasto con la normativa prevista dal piano. Il PRG di Cercola, per molti anni, ha impedito ai privati di arricchirsi ai danni della collettività, edificando aree destinate al pubblico. I tentativi di aggirare questi divieti furono subito contrastati da Autorità di spessore ed integrità come il Commissario Fasano. A questo punto, l’Assessore Mario Montella avrebbe preferito cancellare quei divieti e, per fare questo, ha messo in piedi la variante che è oggetto della mia opposizione. Questa variante permetterà di fare scempio del territorio di Cercola. Permetterà ai privati di costruire edifici senza che vi sia un interesse pubblico a sostenere la scelta costruttiva.
La variante ha suscitato da subito clamore. Ricordo una conferenza stampa organizzata dal PD in cui taluni esponenti tra i quali la senatrice Annamaria Carloni e l’onorevole Salvatore Piccolo vennero a discutere della inopportunità dell’approvazione della variante. Tra i presenti ci doveva essere anche Pino Capasso, quale capogruppo del PD al consiglio provinciale, nonchè componente della commissione urbanistica in Provincia, ma alla fine non si presentò. Le sembra che il suo avversario politico sia d’accordo con lei in questa battaglia?
L’approvazione della variante al piano regolatore passa per la Provincia. Il piano regolatore di Volla è stato fortemente contestato da Pino Capasso nel Consiglio Provinciale, ma nulla è stato fatto per ciò che riguarda Cercola. Capasso, a differenza di quanto accaduto per Volla, non ha mosso un dito contro la variante di Cercola. La senatrice Carloni e l’onorevole Piccolo hanno voluto confermare il loro appoggio ad una battaglia ritenuta né di destra né di sinistra, bensì civica. Mi pare che Capasso non abbia speso nessuna parola per contrastare il progetto di variante. Perché? Eppure i cittadini di San Sebastiano al Vesuvio sarebbero stati fortemente danneggiati da questa variante. L’unica via di fuga dal paese, via Libertà, già stressata dall’intenso traffico, sarebbe stata a dir poco paralizzata, dagli insediamenti in via Europa.
Lei parla di una battaglia civica, una battaglia in favore di cittadini?
L’ho già detto prima, questo ricorso non ha nulla a che vedere con il mio impegno politico. La mia è una battaglia per la legalità. Perché si deve permettere che poche persone distruggano il territorio che viviamo. Il WWF e ITALIA NOSTRA avevano presentato delle osservazioni al progetto di variante che non sono state ascoltate. Ciò ha costretto queste associazioni ad impugnare il provvedimento di approvazione della variante. Il WWF e Italia Nostra non sono associazioni politiche, se si sono mosse per contrastare la variante dovrebbe sorgere qualche dubbio circa la legittimità della stessa.
Quali sono i motivi che hanno indotto le associazioni ambientaliste a ricorrere al TAR?
Per quanto ne so, le ragioni sono molteplici. Ci sono alcune aree urbane in cui,l’ho detto prima, si potrebbero costruire soltanto edifici di interesse pubblico, in alcune altre gli edifici costruiti dovrebbero essere destinate in percentuale del 70% ad interesse pubblico ed il rimanente 30% potrebbe essere destinato al terziario. La variante modifica queste percentuali questi limiti. Perciò, se non ci si oppone, su queste aree potranno essere costruiti edifci che non hanno nulla di pubblico ma che serviranno solo ad arricchire privati. Qualche divieto è già stato aggirato.
In che senso?
Su alcune aree destinate ad edifici pubblici già sono sorti degli edifici che, però, non si sa che destinazione abbiano. Si pensa che siano stati costruiti in assenza di una effettiva esigenza da parte del Comune. In altre parole, sul territorio di Cercola ci sono già degli edifici privati costruiti su terreni da destinare ad uso pubblico. Altre licenze ed autorizzazioni sono state concesse su altre aree. Penso che queste autorizzazioni debbano essere revocate, Cercola non ha bisogno di altra cementificazione. Gli edifici esistono già, i cittadini hanno bisogno di altro.
Come pensa che andrà a finire questa faccenda?
Sono fiducioso. In passato persone di valore hanno impedito che il territorio di Cercola fosse distrutto dagli interessi privati. E’ importante dare un segnale positivo. Si deve aprire una nuova stagione di legalità. Il WWF ed ITALIA NOSTRA sono indice di serietà della opposizione presentata. Le motivazioni alla base del ricorso sono sostenute da associazioni che si battono per fare sì che il nostro territorio non venga distrutto. Il problema è che si deve dare una risposta forte al tentativo di infrangere i divieti sacrosanti imposti dal Piano regolatore di Cercola divieti che in questi anni si è cercato in tutti i modi di aggirare.
Quale sarà il futuro per il territorio di Cercola?
Prima che venisse approvata la variante, il PRG garantiva ai cittadini che il territorio non sarebbe stato cementificato. Si tratta di un limite fondamentale se si pensa quanto sia stato vandalizzato il territorio che ci circonda. Penso che solo con l’annullamento di tale variante sia possibile garantire un futuro alle nostre zone, in caso contrario si assisterebbe in brevissimo tempo ad una cementificazione illegittima e inutile, che non apporterebbe nessun beneficio per la cittadinanza ma soltanto soldi nelle tasche di pochi privati.
questo è il governo del fare …ma mi faccia il piacere